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La nuova impresa del Cagliari sarà trattenere Claudio Ranieri

di Enrico Gaviano
La nuova impresa del Cagliari sarà trattenere Claudio Ranieri

Il tecnico della salvezza si gode il momento e si prende del tempo per decidere. La vittoria con il Sassuolo pone fine con un turno d’anticipo a un anno tormentato

21 maggio 2024
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Cagliari Resta o va via da trionfatore? Il futuro di Claudio Ranieri è l’argomento più gettonato ma forse ha ragione lui: ora è il caso di godersi questo momento, l’epilogo felice di una stagione tormentata con la vittoria liberatorio in casa del Sassuolo. Lui, che compirà 73 anni a ottobre, nella storia del Cagliari c’era già da 30 anni, con la doppia promozione dalla C alla A e la salvezza conquistata all’esordio nella massima serie da allenatore. Queste ultime due stagioni hanno semplicemente rinforzato l’amore della tifoseria verso questo tecnico. Una promozione conquistata dopo un girone di ritorno giocato a mille e poi la nuova salvezza, arrivata alla penultima giornata mettendo insieme un gruppo che sembrava male assortito e con diversi buchi nell’organico. Ranieri, dopo l’impresa di Bari, la Serie A conquistata all’ultima tuffo, ha iniziato a tessere la sua tela quasi da subito. E prima di iniziare la nuova stagione ha messo le cose in chiaro. «Ragazzi, siamo gli ultimi arrivati e dovremo lottare tanto, e soffrire. Ci saranno le libecciate che faranno traballare la nostra nave. Se salvezza sarà, arriverà all’ultima giornata».

Quelle parole hanno rivelato una volta di più la saggezza dell’allenatore perché non erano buttate lì a caso, o per costruirsi un alibi. Ma, come ha rivelato lui domenica sera, sono servite. «Non solo la squadra ha capito, ma anche i tifosi hanno avuto subito la percezione che non sarebbe stato un campionato facile e ci sono stati accanto in ogni momento. Il loro sostegno è stato davvero fondamentale per compiere questa impresa». Il film del campionato parte dalle difficoltà nel ritiro estivo in Valle D’Aosta. Gli infortuni di Rog e Lapadula mettono subito qualche dubbio sulla composizione della rosa. Il campionato inizia con tanti esordienti in A e l’avvio è difficilissimo. Dopo 9 turni appena tre punti. Alla 10ª giornata la prima svolta con l’incredibile successo sul Frosinone alla Domus, rimonta dallo 0-3 al 4-3 con doppietta di Pavoletti nei minuti di recupero. Il bis con il Sassuolo, un 2-1 maturato in rimonta ancora oltre il 90’ con Lapadula e Pavoletti.

Nel frattempo Ranieri tesse la sua tela e nel suo lavoro certosino c’è l’inserimento progressivo di tutti i giocatori. Il progetto coinvolge la rosa intera. Scelta che si rivelerà fondamentale nel proseguo della stagione. In ogni caso ci sono difficoltà, tant’è che i rossoblù chiudono il girone d’andata con soli 15 punti. Dopo il giro di boa sembra andare meglio con l’importante 2-1 sul Bologna. Nel frattempo arrivano rinforzi: Mina e Gaetano daranno una mano nella fase cruciale. Ma la squadra non decolla: 4 sconfitte di fila e tutto sembra perduto. Ma l’1-3 interno con la Lazio diventa il momento decisivo del torneo. Ranieri entra negli spogliatoi e annuncia le dimissioni.

«Solitamente – ha raccontato a Reggio Emilia – la squadra accetta a capo chino la decisione del tecnico. Invece i miei giocatori hanno reagito, e mi hanno detto che dovevamo restare tutti insieme per raggiungere il traguardo. E allora ho deciso di rimanere». Da quel momento, era il 10 febbraio, la storia è cambiata decisamente. In 13 partite quattro vittorie, sei pareggi e tre sconfitte con 18 punti nel carniere, tanti quanti conquistati nelle precedenti 24 gare. Un cambio di passo che ha rivoltato la classifica del Cagliari, lanciandolo verso la salvezza. Con la direzione d’orchestra del maestro Ranieri, mito per sempre del popolo rossoblù.

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