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Pierpaolo Murgioni è il re delle finali di beach volley

di Fabio Fresu
Pierpaolo Murgioni è il re delle finali di beach volley

Il quartese, classe 1971, è uno dei supervisori tecnici più apprezzati in campo europeo

03 giugno 2024
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Sassari Pierpaolo Murgioni nel beach volley è il tipico esempio di Maometto che va alla montagna. Perché se in Sardegna non è possibile coltivare con continuità l'attività nella pallavolo da spiaggia l'unica via per farlo è quella di andare dove si svolgono i maggiori eventi. Così lui, quartese, classe 1971, ormai da tempo è uno dei supervisori tecnici (leggi responsabili dei tornei) più apprezzati in campo europeo, e questa estate sarà, fra i tanti impegni in calendario, a metà luglio a Montesilvano per le finali di Coppa Italia, e dal 13 al 18 agosto a L'Aia, in Olanda, per i campionati europei senior.

E' l'unico sardo mai arrivato a simili livelli. Per non farsi mancare niente adesso è in Polonia, per un Future World Tour. In realtà nessuna novità per lui, che è supervisor regionale dal 1999, nazionale dal 2006 e internazionale dal 2008, e che ha supervisionato vari World Tour, Challenger e finali europee.

Nel curriculum vanta cinque finali europee Under 20 e Under 22, ottanta tornei come supervisore regionale, una trentina quelli nazionali, tra cui 7 finali scudetto) e le finali del World Tour 2019 come direttore di competizione.

Niente però è arrivato per caso, ma dopo un percorso che è ormai venticinquennale, che l'ha portato in mezza Europa. «Ormai parlo quattro lingue – spiega Pierpaolo Murgioni – italiano, inglese, tedesco e spagnolo, e vivendo da due anni ad Atene adesso sto imparando anche il greco. In media dirigo due manifestazioni al mese».

Per Murgioni il movimento del beach europeo e italiano è «molto effervescente, ci sono tornei in pratica ogni fine settimana, e l'Italia ha già quattro squadre qualificate alle Olimpiadi, con delle buone speranze di fare risultato. E dietro ci sono dei giovani davvero interessanti. Per questo la nostra federazione promuove i Future, dove hanno la possibilità di fare esperienza».

E in Sardegna? «Qui le cose vanno meno bene, abbiamo un circuito regionale organizzato dal comitato sardo Fipav con 4-5 tappe, il torneo più importante è quello di Alghero, ma come atleti siamo in un momento di ricambio generazionale. Quando lavoravo in Sardegna, sopratutto fra il 2005 ed il 2016 con il torneo di San Teodoro, che per cinque edizioni è stato anche una tappa del campionato italiano, avevamo anche 32 coppie maschili in gara e 28 femminili, con tanti atleti da fuori, ora si arriva ad una dozzina, ed il livello è amatoriale. Servono più appuntamenti, una maggiore continuità per poter fare in modo che il movimento sardo possa tornare a buoni livelli».

Il percorso di Murgioni ormai è all'estero. «Nell'immediato sì. Ma l'obiettivo a medio lungo termine, diciamo nel giro di 3-4 anni, è quello di tornare in Sardegna e riprendere a lavorare anche per la mia terra».

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