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L’intervista

Davide Nicola soddisfatto: «Un tempo a testa, può anche andar bene»

di Stefano Ambu

	Davide Nicola con il collega Cesc Fabregas
Davide Nicola con il collega Cesc Fabregas

Il mister del Cagliari: «C’è ancora tanto da lavorare»

27 agosto 2024
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Cagliari Cagliari buono a metà. E Davide Nicola  per adesso è contento anche così: «Un tempo per ciascuno, può anche andare bene: il Como è una neopromossa per modo di dire, farà soffrire tante squadre».

Una partita diversa dopo l’intervallo, a campi invertiti è sembrato un altro Cagliari.«Nei primi 45 minuti siamo andati molto bene, poi siamo calati, anche come condizione fisica. Abbiamo avuto delle occasioni, abbiamo segnato nel primo tempo: per questo siamo soddisfatti. Appena Mina crescerà di condizione sarà un giocatore importante per questa squadra. Anche Palomino mi è piaciuto, avrei voluto inserire anche Felici, poi però Augello aveva qualche problema e ho messo dentro Obert».

Passi avanti o passi indietro? «Forse con la Roma il nostro gioco è stato più omogeneo nell’arco di tutta la partita ma siamo a inizio stagione, c’è ancora tanto da lavorare: bisogna far crescere piano piano tutta la squadra per non perdere nessuno. Bisogna anche imparare a soffrire tutti insieme. La svolta? Siamo entrati in difficoltà quando sono entrati Perrone e Paz, sono stati bravi a leggere alcune situazioni tattiche e a far crescere la squadra. La qualità di questo Como è tanta. Ma soprattutto nel primo tempo ho visto quello che mi aspetto dalla mia squadra».

Manca qualcosa a pochi giorni dal mercato? «Stiamo monitorando in contatto con il direttore sportivo non perché manchi qualcosa ma per far cresce il valore di questa squadra. Vorremmo magari avere ulteriori possibilità con caratteristiche diverse che possano garantire ulteriori alternative per sviluppare il nostro gioco. Uno dei migliori, Augello, ma non è una novità: da lui è partita l’azione del gol. E del possibile vantaggio nella ripresa:

«Dopo un ottimo primo tempo siamo calati– ha ammesso l’esterno sinistro Augello–. Un po’ a livello fisico, ma anche inconsciamente forse siamo mancati forse per il fatto che eravamo in vantaggio. Stiamo facendo quello che ci chiede il mister: certo dovremmo mantenere l’intensità vista nel primo tempo e anche con la Roma».

Il nuovo ruolo? «Sono contento, mi piace anche così. La mia crescita? Sento che sto facendo bene, ma questo anche dall’anno scorso, dalla seconda parte. Forse si nota di più la spinta per la posizione diversa». Fabregas sperava di portare via tre punti: «Non sono soddisfatto al 100 per cento, volevamo vincere e non lo abbiamo fatto – ha detto il tecnico del Como–. Forse potevamo avere qualcosa in più. Ma adesso lo posso dire: siamo entrati finalmente in serie A». Progressi? «Manca ancora tantissimo, magari dobbiamo fare un ulteriore salto di qualità. Ma quando vedo che tutti fanno quello che chiedo non posso chiedere di più. Magari ci vuole qualcosa in più sì: anche nel primo tempo un po’ di precisione in più nell’ultimo passaggio sarebbe stata importante». Nuovi arrivati? «Perrone ha cambiato la partita– ha detto– forse come è entrato in gara lui, anche gli altri sono stati trascinati. Paz? Un grande talento. Questo è l’inizio, ora bisogna continuare a lavorare». Cerri? «Era al posto giusto, poi si può sbagliare o fare gol». 

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