Emanuele Riolfi, cuore genoano e radici a Porto Torres
Il giovane talento rossoblù ha vinto da protagonista il Torneo di Viareggio con l’under 18 del Grifone
Porto Torres Il grifone nel cuore e il sogno di vestire la mitica casacca rossoblù del Genoa. Quella della prima squadra. Emanuele Federico Riolfi, classe 2007, rampollo della famiglia Canu di Porto Torres, è sulla buona strada. Gioca da trequartista e ha appena vinto con il Genoa Under 18 il Torneo di Viareggio. Con 4 reti, tutte decisive, è anche il capocannoniere della squadra.
«L’apoteosi – racconta il giovane talento – la vittoria 1-0 in finale contro la Fiorentina. Per me sono stati giorni fantastici, con reti importanti». Riolfi, longilineo, tecnica sopraffina e fluido nella corsa, allenato dall’ex mediano Gennaro Ruotolo, è tra i più festeggiati.
Dietro di lui una storia che non ti aspetti, genesi di un pezzo di Sardegna, di Porto Torres e di una famiglia in particolare: quella dei Canu appunto, di cui è uno degli ultimi discendenti, figlio di Micaela. Parte integrante di una migrazione familiare tenutasi sul finire degli anni ’50 verso Genova. La partenza da una Porto Torres ancora povera, costituita da portuali, pescatori e ortolani.
Una traversata in piroscafo pochi anni prima del boom industriale perpetrato da Nino Rovelli. Tutte cose che che a quei tempi Anita, Francesco, Gavino, Angelo, Pinuccia,Tore e Marietto Canu (6 di 11 figli) ignoravano. Nella nuova realtà fratelli e sorelle si integrano alla perfezione, ma non perdono mai i contatti con Porto Torres. Marietto e Tore diventano genoani sfegatati.
A Tore, commerciante, Sky dedica uno speciale come super tifoso genoano. Marietto, ora pensionato, trepida ancora per i colori rossoblù, che sono anche quelli del Porto Torres. «Sono stato amico di Gigi Simoni e Franco Scoglio e quasi un fratello con l’ex allenatore del Porto Torres Ignazio Tedde – racconta –. Mio figlio Daniel ha militato nelle giovanili genoane. Ora c’è mio nipote Emanuele. Posso solo dire che è un bravo ragazzo, che sia un buon calciatore lo devono dire gli altri. Io gli consiglio solo di essere umile, perché arrivare è sempre difficile». «Le reti al Viareggio – dice mamma Micaela – mi hanno fatto piacere ma io non mi intrometto mai».
Il legame con Porto Torres è indissolubile. «Ci torno quasi tutti gli anni – sottolinea ancora Marietto – Abitavo nei pressi di via Libio. Ho tanti amici, qualcuno non c’è più, come i pugili Mario Altana e Gavino Jacomini. Anche il giovane calciatore mette in moto i ricordi. «Sempre in mente le partite a pallone da piccolo al Villaggio Verde di Porto Torres con i miei amici turritani, in particolar con mio cugino Simone». Ad accompagnarlo anche suo padre: Marcello Riolfi, ottimo portiere delle giovanili genoane. Ora le speranze sono tutte per Emanuele Federico Riolfi. «Non lo carichiamo però di troppe responsabilità. Lasciamolo tranquillo», ammonisce nonno Marietto, 79 anni.