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Il gigante Ivan Zaytsev a Sassari: «Formiamo i campioni del futuro»

di Fabio Fresu
Il gigante Ivan Zaytsev a Sassari: «Formiamo i campioni del futuro»

Il campione azzurro ospite della Sunshine per due giorni con la sua Academy

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Sassari «Davvero sono passati dodici anni? Incredibile come passa il tempo quando ci si diverte». Questo il commento di Ivan Zaytsev, pallavolista con oltre 250 presenze nella nazionale italiana ed una militanza in A1 dal 2004, intramezzata da esperienze all’estero in Russia, Qatar e Turchia. Non veniva a Sassari dal giugno del 2013, quando, proprio in azzurro, in un Palaserradimigni pieno come un uovo, battè per 3-2 l’Iran, allora allenato da Julio Velasco, in un incontro di World League (ora Vnl). Nel quale fu, chissà come mai, il match-winner, con 18 punti messi a segno.

Il suo ritorno nel Capo di Sopra invece è arrivato grazie alla collaborazione fra la società sportiva Sunshine Sassari e la sua Ivan Zaytsev Volley Academy, costituita assieme ad altri due atleti ex nazionali come Michele Baranowicz e Francesco Biribanti. L’evento, patrocinato dal Comune, Fondazione Banco di Sardegna, Endas e Fipav, ha portato nel fine settimana oltre un centinaio di giovanissimi fra gli 8 ed i 18 anni, provenienti non solo da Sassari e dall’hinterland, ma anche da Cagliari e Oristano, a sudare tutti insieme nella tensostruttura di via Sennori, per imparare i trucchi dei loro campioni preferiti.

«Un’esperienza molto bella e molto intensa – racconta Zaitsev – la Sardegna trasmette sempre emozioni, calore delle persone, c’è tanto entusiasmo, la Sunshine è una società giovane ma con grandi ambizioni, l’ampio numero di ragazzi presenti in questi due giorni è sicuramente il sintomo di questo, e quindi noi cerchiamo di instradarli grazie alla nostra esperienza, ai nostri anni passati in nazionale, e cerchiamo di trasmettere loro più che possiamo nel tempo a disposizione. I feedback dei loro allenatori sono molto positivi, hanno trovato i ragazzi entusiasti, qualcuno mi ha detto non ha mai visto i ragazzi così motivati, così concentrati nell’ascoltare e cercare di apprendere il più possibile, quindi è sicuramente una bella cosa». Un percorso, quello della Ivan Zaitsev Academy, iniziato due anni fa. «Con Baranowicz e Biribanti siamo in primis amici – ribadisce Zaitsev – vogliamo trasmettere ai giovani la metodologia di lavoro e il modo di allenarsi, quindi abbiamo creato questa cosa per metterli un po’ come se fosse un ritiro della nazionale, supportati da nutrizionisti, medici, fisioterapisti, da strutture di alto livello e allenamenti molto intensi mischiati a divertimento, con uno staff di intrattenimento, che li fa divertire lontano dai campi».

In genere chi inizia ad insegnare non ha più voglia di fare, ma a quanto pare non è il caso dell’attaccante italo-russo. «Finchè sto bene fisicamente faccio fatica a lasciare il campo. Tra l’altro il prossimo anno tornerò in Italia, a Cuneo, assieme a Baranowicz, che ho sempre reputato il miglior palleggiatore col quale abbia mia giocato, non me ne vogliano gli altri. La fame c’è ancora, come la voglia di fare sacrifici».

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