Maddalena Spanu regina del wing foil: «Volare sull’acqua è la mia vita»
Di Torregrande, 18 anni, è in testa alla classifica del Mondiale Racing
Sassari Tutta colpa di papà Matteo, windsurfista di professione, che l’ha messa sulla tavola per la prima volta a 4 anni. «Mi ha letteralmente lanciata in mare, è stato un modo per insegnarmi a sfidare i miei limiti, anche se questo l’ho capito dopo».
Maddalena Spanu, 19 anni a novembre (auguri!), di Torregrande (Oristano), è pluricampionessa di wing foil: due titoli mondiali all’attivo e un terzo nel mirino, oltre a svariati titoli europei ed italiani.
Merito di suo padre quindi.
«È stato lui a trasmettere a me e a mio fratello Nicolò (campione di windsurf, ndr) la passione per gli sport d’acqua, quand’ero piccola lo guardavo incantata sfrecciare sulle onde e nel vento. E poi mi ha insegnato a essere forte e indipendente. Da quando ho 12 anni salgo su un aereo e vado a gareggiare in giro per il mondo».
Il wing foil è uno sport nuovo che combina elementi di windsurf, kite e surf, perché lo ha scelto?
«Perché è uno sport emergente, con una strada ancora da tracciare, e a me le sfide sono sempre piaciute. È una sintesi di tutto quello che ho fatto fin da bambina. Ho iniziato a quattro anni col surf , ho continuato a sei col windsurf, poi cinque anni fa è arrivato il wing foil ed eccomi qua. Adoro stare su quella tavola volante (è dotata di foil, le ali uguali a quelle di Luna Rossa, ndr), mi dà una sensazione unica di libertà».
Lei vanta una collezione incredibile di vittorie col wing foil: due ori e un argento mondiale, due titoli europei. Dove vuole arrivare?
«Innanzitutto spero di mettere in bacheca il terzo titolo mondiale. Nel 2023 ho vinto il mondiale di wing foil Racing, l’anno scorso quello di Marathon Wing Foil Racing mentre ho vinto solo l’argento al mondiale Racing e ho ancora l’amaro in bocca. Quest’anno invece sono in testa, ho già vinto le prime due tappe in Marocco e in Svizzera, a fine agosto c’è la terza in Turchia, poi a settembre c’è la Cina e l’ultima tappa in Brasile. Mi riprenderò il titolo».
Non le piace perdere.
«No, anche se è una sfida più con me stessa che con gli altri. In ogni caso la sconfitta ti insegna sempre qualcosa, ti aiuta a crescere».
Lei è una atleta di Young Azzurra, il progetto dello Yacht Club Costa Smeralda dedicato ai giovani talenti della vela.
«È una delle avventure più belle della mia vita. Mi sostengono nella passione della mia vita e mi regalano occasioni uniche come ad esempio partecipare alla Maxi Yacht Rolex Cup. Non li ringrazierò mai abbastanza».
La sua tabella di marcia.
«In acqua appena il meteo e soprattutto il vento lo permettono, più tre volte in sala attrezzi oltre agli allenamenti specifici con Daniele Concas, il mio preparatore atletico. L’obiettivo è essere forte ma soprattutto agile».
Un bell’impegno e la scuola?
«Mi sono appena maturata al liceo linguistico, non è stato facile seguire un corso di studi tradizionale tra allenamenti e gare in giro per il mondo. Per fortuna è passata, avrei intenzione di iscrivermi all’università ma non ho ancora le idee chiare. Mi prenderò una pausa per dedicarmi al 100% allo sport. Poi si vedrà».
Cosa le dicono le sue amiche?
«Diciamo che non seguono molto lo sport, ma hanno sempre fatto il tifo per me anche all’inizio quando non registravo risultati importanti».
C’è spazio per l’amore?
«Sono fidanzata da quattro anni con Luigi, lavora alla Windacademy Sardinia con mio padre. Siamo un team incredibile».
Se le dico Los Angeles a cosa pensa?
«Il wing foil dovrebbe entrare nel programma olimpico di Brisbane 2032. Ma io a Los Angeles non rinuncio, per questo riprenderò ad allenarmi anche col kitesurf (sport olimpico, ndr) e vediamo se riesco a volare nella città degli angeli».