Matteoli: «In Sardegna i talenti ci sono ma bisogna saperli valorizzare»
L’ex numero 10 rossoblù: «I ragazzi devono essere seguiti, nel settore c’è un bel fermento»
Tramatza Formazione calcistica, ma anche umana, attraverso i sani valori dello sport. La Scuola calcio asd Simba, a Palmas Arborea, dal 2016 Centro di formazione ufficiale dell'Inter, fondata e guidata da Gianfranco Matteoli e presieduta da sua moglie, Claudia Domenella, si è confermata anche per la stagione 2024/2025 un modello da seguire per la crescita dei giovani calciatori.
A Tramatza, durante il Gran Galà del calcio sardo, la Figc ha premiato le squadre Under 17 e Under 18 con la Coppa Disciplina delle rispettive categorie, consegnate nelle mani dei due capitani Lorenzo Salis ed Emanuele Maccioni, alla presenza dell'ex centrocampista di Cagliari e Inter. «Parlo sulla base della mia esperienza diretta col Simba - dice l'ex numero 10 rossoblù -, secondo me i ragazzi di valore in Sardegna ci sono. Bisogna dargli fiducia e cercare di dare loro sempre qualcosa in più, accompagnandoli nel percorso calcistico e in quello personale, affinché arrivino a certi risultati». Ma come sta il calcio sardo? «È un grande movimento - sostiene Matteoli -, tuttavia ritengo importante che si facciano giocare i ragazzi nelle varie categorie. Se vogliamo che i giovani calciatori sardi possano spiccare il volo, occorre che le nostre squadre di Eccellenza e di Serie D puntino di più su di loro, perché secondo me se li viene data fiducia riescono ad emergere». Matteoli, che da calciatore ha indossato per 6 volte la maglia azzurra sotto la gestione di Azeglio Vicini, analizza anche i problemi dell'Italia, recentemente sconfitta dalla Norvegia nelle qualificazioni Mondiali.
«È chiaro che la nostra Nazionale attraversa un momento di crisi - afferma l'ex centrocampista -. Giocatori italiani ce ne sono molto pochi rispetto al passato e quindi è difficile per qualunque commissario tecnico fare delle scelte. Hanno tutti grosse difficoltà. Se poi hai qualche problema con 2 o 3 giocatori di livello, è difficile sostituirli. Quindi per me anche a livello nazionale e di Nazionale abbiamo lo stesso problema che si riscontra a livello sardo. Bisogna che si smetta di dire che i giovani non sono pronti, che gli allenatori li facciano giocare e diano loro la possibilità di esprimersi». Per questo motivo l'ex centrocampista approva la scelta fatta dal Cagliari in Serie A: «Io non conosco Pisacane come allenatore, ma se l’hanno scelto credo che sia un buon tecnico. Penso che puntare sui giovani sia giusto, naturalmente parlando di Serie A i giovani vanno aiutati a entrare in questo meccanismo e non buttati al mattatoio. Ma ritengo che la scelta dell'allenatore sia stata fatta dalla società anche sulla base di questa valutazione».