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«Motivazioni e orgoglio per portare in alto la Dinamo»

di Andrea Sini
«Motivazioni e orgoglio per portare in alto la Dinamo»

Dopo la presentazione ufficiale del roster biancoblù, buoni segnali dalla sgambata con l’Esperia Cagliari

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Sassari Tra l’entusiasmo contagioso di Rashawn Thomas e l’emozione palpabile di Enrico Casu “ballano” dieci anni di professionismo e un numero indefinibile di piani di differenza nelle gerarchie del gruppo. Eppure il nuovo capitano arrivato dall’Oklahoma, confermato a furor di popolo come uomo-guida del gruppo, e il baby sassarese, nato a poche centinaia di metri da palazzetto e per la prima volta inserito stabilmente nei dodici, sono due facce della stessa medaglia.

La medaglia è la Dinamo 2025-’26 e la speranza di società, staff e soprattutto tifoseria è che queste due facce – i vecchi e i giovani, i giocatori del quintetto e le riserve – si guardino, si integrino, si aiutino e remino nella stessa direzione.

Il nuovo roster è stato presentato ufficialmente nella Club House biancoblù, con il gruppo degli italiani che è comparso per primo davanti ai giornalisti, seguito dal blocco degli stranieri. Tanta la curiosità per un gruppo nuovo per dieci dodicesimi, che dopo il ritiro a Nuoro è al lavoro a Sassari in attesa delle amichevoli. Ieri pomeriggio la prima sgambata stagionale, sul parquet del PalaSerradimigni contro i cugini dell’Esperia Cagliari. Poi da sabato il livello inizierà a salire.

«Sono onorato di vestire questa maglia e di esserne il capitano – ha sottolineato Thomas –. La Dinamo ha una grande storia e non vedo l’ora di vivere con i miei compagni l’amore che la gente di Sassari sa trasmettere. Ho voglia di competere per obiettivi importanti, costruire momenti belli insieme ai tifosi. La squadra è cambiata tanto, ma abbiamo talento: la fiducia nei nostri mezzi sarà la chiave per affrontare le difficoltà. In queste settimane abbiamo già creato un grande gruppo. Il mio ruolo come capitano? Ho iniziato a parlare ai nuovi compagni della città, abbiamo fatto qualche passeggiata e ho dato loro qualche indicazione su cosa vedere, ma è giusto anche che ciascuno di loro inizia a esplorarla secondo le proprie sensazioni. Ho anche detto loro che col palazzetto pieno si renderanno conto del clima che c’è attorno a questa squadra».

E poi, indicando i trofei biancoblù esposti in Club House: «Vorrei contribuire a far crescere il numero di coppe in quella bacheca».

«I miei idoli – ha detto Enrico Casu – sono stati Travis Diener, con il quale ho fatto due tiri quando avevo sì e no 4 anni, e Marco Spissu. Sono nato dietro il palazzetto e per me essere qui ora è un sogno».

Il test con l’Esperia Nel pomeriggio al PalaSerradimigni il Banco ha svolto un allenamento congiunto con l’Esperia Cagliari, formazione che si appresta a prendere il via del campionato di serie B Interregionale, dopo la stagione da protagonista che l’ha vista arrivare sino alla finale dei playoff. Una sgambata (senza punteggio ufficiale) utile per provare a conoscersi meglio e per iniziare a mettere in pratica le indicazioni di Massimo Bulleri e del suo staff. Le categorie di differenza, ben tre, non hanno consentito ovviamente di dare ai rispettivi coach indicazioni chiare per quanto riguarda il punto di intesa raggiunto e il valore delle due squadre, ma si è trattato comunque di una buona occasione per continuare a migliorare l’intesa. Bulleri ha mandato in campo tutti i 12 elementi del roster, con Beliauskas e Johnson in particolare evidenza. Molto interessante la prova dell’Esperia.

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