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Sup, sfida a Dubai fra i migliori al mondo: atleta sardo conquista l’ottavo posto

Sup, sfida a Dubai fra i migliori al mondo: atleta sardo conquista l’ottavo posto

56 nazioni, 460 atleti: posizione di prestigio per la nazionale italiana allo show del campionato del ICF Sup World Championship 2025

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Dubai 56 nazioni, 460 atleti, tutti i migliori del mondo erano presenti. Ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi, si è svolto lo show del campionato del ICF Sup World Championship 2025. Gare su tre tipi percorso: sprint, technical e distance. Prova finale assoluta anche per le tavole inflatable. La nazionale italiana ha fatto un figurone e finalmente contato un atleta sardo, Francesco Usai, che ha gareggiato con tessera Canottieri Ichnusa e Istedda (le due società sportive che collaborano per promuovere lo sport sardo) portando la bandiera isolana sulla sua tavola e l’attenzione sulla nostra regione in un contesto di massimo livello.

Location esclusiva con base su hotel 5 stelle, fra piscine e spiaggia, tv, diretta streaming, social, con commento in diretta sul campo.

Questo evento incredibile ha permesso nuove amicizie e la diffusione di condivisioni verso il nostro territorio. Emozionanti le fasi di preparazione con gli allenamenti e la presentazione delle nazionali per poi arrivare alle gare ad eliminazione diretta in cui l’atleta sardo ha ben figurato giungendo prima agli ottavi di finale nella sprint, in finale C nella Technical (dove è purtroppo caduto sul finale mentre lottava per il 4/5 posto) e in finale A nella distance chiusa n. 26 al mondo.

Piazzamenti di tutto rispetto fra i top del atleti pur usando una tavola a noleggio che non conosceva. Gare estremamente provanti che hanno visto spesso gli atleti crollare sul traguardo anche a causa delle temperature estremamente alte.

«Quello che si prova è indescrivibile – racconta Francesco Usai – , quando sei lì dentro il tempo è relativo, si ferma. Ad ogni partenza si passava dal silenzio alla esplosione di voci. Il rumore dell’acqua a ogni pagaiata e gli sguardi degli atleti che ti studiano. Conscio del livello speravo solo di ben figurare e alla fine ho invece lottato per delle ottime posizioni e sempre fra i primi atleti del lotto. Non potevo chiedere di più ed i sacrifici son stati ripagati abbondantemente. Il mio compagno di squadra Reza Nasiri era da medaglia ed è stato eccezionale, mi ha supportato nonostante abbia avuto dei gravi problemi muscolari che lo hanno costretto a cedere in quasi tutte le gare salvo la finale con un 7 posto assoluto della inflatable».

Usai si è allenato quasi sempre da solo: «Spesso senza alcun supporto sia economico che logistico, mi son pagato tutte le spese. Arrivato da sconosciuto dopo le prime due gare molto atleti mi stringevano la mano, facevano complimenti o mi ringraziavano per le belle battaglie. Mi son quasi commosso per la grande emozione provata e per la bellezza delle parole ricevute. Anna Occhiogrosso (due volte 5° posto fra le donne) e Alessandra Corona (infortunata) hanno condiviso con me momenti di relax e l’enfasi della gara regalandomi la giusta serenità. Manca certamente il supporto isolano, il più importante. Salvo i Canottieri ho sempre dovuto faticare anche per avere un posto dove lasciare la mia tavola per trovare tempo di allenarmi. Spero che ci sia più unione e che le istituzioni, come accade in altri paesi, comprendano che questo sport possa diventare leva per turismo e promozione del territorio oltre che del miglior farmaco green, lo sport per tutte le età».

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