Il velocista Diego Nappi: «Voglio un 2026 Mondiale»
Intervista all’atleta di Porto Torres: «Il mio principale obiettivo è la rassegna iridata junior in Oregon». L’anno che si chiude ha portato il passaggio alle Fiamme Oro e l’amore con Elisa Valensin, anche lei velocista
Sassari «Zero rimpianti. Lo scorso anno è andato tutto molto bene, anche in considerazione dell’infortunio che avevo avuto a Lucca all’inizio della stagione outdoor. Ora sono pronto per affrontare nel miglior modo possibile il nuovo anno». E’ la professione di umiltà del velocista portotorrese Diego Nappi, autore nella stagione 2025 della fantastica vittoria del titolo europeo junior U20 dei 200 metri con il tempo di 20”77 (personale di 20”76 in qualificazione), bis di quello nella categoria allievi U18 del 2024 vinto agli Eyof di Banska Bistrica con 20”81.
Nato e cresciuto all’Atletica Porto Torres sotto la guida del tecnico Marco Trapasso, Nappi, uno dei giovani velocisti emergenti a livello nazionale, dallo scorso anno tesserato con il gruppo sportivo della Polizia di Stato, riguardo all’imminente stagione non si sbilancia. «Mi aspetto una stagione tranquilla. Il principale obiettivo saranno i Mondiali junior in Oregon. Come prima cosa mi propongo di andarci e poi di passare le qualifiche e arrivare in finale. Cronometricamente non azzardo pronostici ma spero di riuscire a migliorare i miei personali, sia dei 200 metri e soprattutto quello dei 100 che è datato è non corrisponde al mio valore tecnico».
Per il talentuoso sprinter sardo, studente al quinto anno dell’istituto Europa, capace nel 2024 di stabilire il doppio primato italiano U18 con 20”79 outdoor e 21”52 indoor, succedendo nell’albo dei record a Filippo Tortu e Andrew Howe, quest’estate c’è stata anche la prima convocazione con la nazionale assoluta per provare i cambi in staffetta in vista dei Mondiali di Tokyo.
Cosa è cambiato da quando sei diventato un atleta professionista di un gruppo sportivo militare e la tua famiglia come ti supporta?
«Non è cambiato quasi nulla. Per fortuna mi danno fiducia e libertà e posso continuare ad allenarmi a casa con Marco come prima. I risultati stanno premiando queste scelte e tutto va bene. Per quanto riguarda la famiglia, mio padre Giovanni, velocista master da poco divenuto anche presidente dell’Atletica Porto Torres, e mia madre Tania, sono stati e sono tutt’ora importantissimi. Vengono a ogni gara ed erano presenti anche agli Europei in Finlandia quest’anno e a Banska Bristica nel 2024. Mi incoraggiano e mi supportano sempre e in tutti i modi».
Cosa pensi del ricambio che c’è stato ai vertici della Fidal Sardegna? «Non ho un’idea precisa. Spero di conoscere presto il nuovo presidente Manuela Caddeo e il suo staff tecnico. Non seguo queste questioni relative alla dirigenza. Penso soprattutto ad allenarmi e a preparare le gare che devo affrontare in futuro».
Oltre gli aspetti sportivi hai tempo per coltivare rapporti personali?
«Sì, mi alleno ma coltivo gli interessi e le amicizie come tutti i miei coetanei. Sotto l’aspetto dei rapporti personali da poco sono fidanzato con la promettente velocista milanese Elisa Valensin, anche lei nazionale di categoria con la quale ci troviamo sia ai raduni che nelle trasferte della nazionale».
Quali saranno i prossimi impegni? «A inizio gennaio sarò a Formia per il raduno dei giovani velocisti nazionali, le prime gare saranno quelle indoor, il primo banco di prova della stagione agonistica 2026. Speriamo in una nuova grande stagione».
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