La Nuova Sardegna

La collezione Marras Moda in salsa russa

Sfila a Milano un omaggio a Lilija, musa di Majakovskij

27 febbraio 2016
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MILANO. Grandi stole di pelliccia sintetica e foulard in testa fermati da forcine, come li portava Lilija Brik, per le ragazze vestite Ìm Isola Marras, che fa dell'artista russa amata da Majakovskij l'icona della collezione per la prossima stagione fredda.

Stampe e motivi richiamano il costruttivismo russo, ma poi tutto è mixato da fiori, righe, jacquard e pizzi. In passerella trionfano le linee popolari: abitoni, gonnelloni, tutone e grandi camicie, maglie strutturaliste e stivali da lavoro. A margine della sfilata, una riflessione sulle modalità di presentazione delle collezioni: «il sistema è usurato, ma non vedo alternative alle sfilate – dice Antonio Marras – il “buy now” lo possono fare solo i grandi gruppi, per la maggior parte di chi fa un lavoro autonomo come il mio pensare di mettere in lavorazione giacche e abiti prima di avere degli ordini è follia totale».

«Mi spiace – sottolinea lo stilista sardo – che si segua la filosofia dei gruppi di fast fashion perché significa perdere la poesia, il desiderio, il piacere dell'attesa. Poi è vero che tutto viene bruciato in un attimo e che si rincorre tutto ciò che è nuovo, ma sfornare collezioni a ritmo continuo è avvilente». Una soluzione però ci potrebbe essere: «fare sfilare insieme l'uomo e la donna – propone Marras – a gennaio e giugno».

«L'amore è il cuore di tutte le cose» recita il verso di una lettera di Vladimir Majakovskij per Lilija Brik musa del poeta a cui Marras dedica il suo ultimo lavoro. Lilija, la musa dell'avanguardia Russa, come l'ha chiamata Neruda, rimane per sempre la ninfa ispiratrice, la sostenitrice fedele, l'amore assoluto, di Vladimir Majakoski. Poliedrica, talentuosa, bizzarra, eccentrica così come razionale e sistematica. Lili, icona di stile, era l'animatrice dei salotti per eccellenza, attorniata da artisti e intellettuali. Una femme fatale con una particolare fascinazione per la moda. A lei e alla sua unicità ecclettica è dedicata la collezione di Antonio Marras . La stampa come vettore di elementi figurativi e astratti combinati tra loro per rendere il capo “parlante”. Il colore forte, intenso, inusuale e deciso, di ispirazione futurista, è abbinato a forme dinamiche. Il malva, il giallo zafferano, il curcuma, il verde salvia, l'aubergine e il celeste lago. L'abito come mezzo di comunicazione, come manifesto, assurge a cardine della nuova unione tra straordinarietà e quotidianità. Linee semplici guarnite da ricami, fettucce colorate, incastri, patchwork, intarsi, ruches. Stampe con disegni geometrici, caratterizzati da una decorazione itinerante, fatta di linee sintetiche e simboli trattati a logo, con contrasti fra pieni e vuoti e fra linee a più colori.

Micromotivi floreali e fiori a grappoli. Strati, sovrapposizioni e pannelli per silhouette da atmosfere espressioniste, suggestioni cubiste e rimandi folkloristici. Recupero delle linee popolari da abbinare a soluzioni metropolitane. Maglie strutturaliste e figurazioni intime. Lavorazioni artigianali e soluzioni d'avanguardia.

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