La Nuova Sardegna

«La Nona Arte? Non è tutto oro»

«La Nona Arte? Non è tutto oro»

Il libraio Emiliano Longobardi mette in guardia dai pericoli del marketing

27 febbraio 2016
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SASSARI. Emiliano Longobardi vende fumetti da venticinque anni, oltre che leggerli da quando ne ha memoria e in qualche occasioni scriverli. La Libreria Azuni che gestisce è il punto di riferimento per gli appassionati, gode di un intero settore dedicato a manga, comics, italiani e francesi di ogni tipo. Sempre più clienti gli chiedono graphic novel, termine moderno per definire il fumetto a volume autoconclusivo che ha portato maggiore attenzione su quella che è definita Nona Arte.

Espressione però che a Emiliano Longobardi non piace proprio. «L'operazione culturale e di marketing innescata con questa espressione da alcuni editori e cavalcata dalla stampa è stata sicuramente importante – spiega il libraio – ma ha portato anche conseguenze non solo positive. Che sia un volume unico o una storia seriale, è sempre fumetto, non è giusto considerarli linguaggi diversi: trovo pericoloso far passare l'idea che graphic novel sia sinonimo di opera di qualità a prescindere e fumetto qualcosa di inferiore. Sembra banale, ma invece trovo necessario ribadire che esistono fumetti seriali straordinari e altri pessimi, esattamente come esistono graphic novel di grande pregio e altre orribili». E di cose belle se ne possono trovare tante negli scaffali della libreria di Emiliano Longobardi. «Uno dei libri più venduti del 2015, anche se uscito a fine anno, è stato “Quaderni giapponesi” di Igort – sottolinea – e sono contento perché per me è un libro davvero importante, necessario. Tra gli altri autori italiani vanno sempre molto bene Zerocalcare e Gipi». (f.c.)

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