La Nuova Sardegna

I mille volti dell’Islam ai seminari di Stintino

di Antonio Mannu
I mille volti dell’Islam ai seminari di Stintino

Gli incontri organizzati da “Life After Oil”, il festival di cinema ideato da Massimiliano Mazzotta

10 agosto 2016
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STINTINO. Life After Oil, il festival del cinema dedicato a tematiche di natura ambientalista, ha proposto nei giorni scorsi anche una parte seminariale. «Sin dal principio ho pensato di proporre incontri di approfondimento dei temi affrontati da alcuni dei film in concorso” dice il direttore artistico Massimiliano Mazzotta. Quest’anno a Stintino si è parlato di Iran e di cibo. Il primo incontro, dedicato all'antica Persia, si è tenuto sabato 6 agosto al Museo della Tonnara. Il giornalista Fabrizio Cassinelli ha parlato di tanta cattiva informazione e molte idee imprecise sull'Iran, a volte assimilato erroneamente ad un generalizzato blocco islamico. La realtà è molto diversa e complessa. Fassinelli non ha negato che in Iran ci sia un problema di democrazia e libertà, ricordando più volte la cruenta repressione, nel 2009, della giovanile “Onda Verde” ad opera dei Basij, forza paramilitare con compiti di polizia che veglia sulla “morale islamica”. Ma ha parlato di un paese vivace e moderno, dove tecnologia e ricerca sono molto avanzate, dove le donne hanno un ruolo importante, fanno parte delle forze armate, pilotano aerei e sono la netta maggioranza del corpo studentesco universitario. Di un paese informato, che sa del mondo molto più di quanto, in altri paesi, si sa dell'Iran. «Bisogna soprattutto evitare di dare lezioni di democrazia: ci si può trovare in difficoltà. Mi è capitato con un Basiji, che sosteneva che in Iran c'é democrazia perché si segue la volontà della maggioranza. Ho risposto che in uno stato di diritto non ci si impone con la forza, opprimendo le minoranze. E lui, spiazzandomi, ha cominciato a parlare della lotta dei No Tav in Val di Susa. Certo, in Iran chi dissente rischia la vita, ma è stata una lezione».

In tema col documentario “10 Billion – What's on your plate”, rigoroso lavoro del tedesco Valentin Thurn sui processi di produzione e distribuzione del cibo, il seminario dell'epidemiologo Franco Berrino, attivo da 40 anni nella ricerca sul cancro e sulla prevenzione delle malattie croniche. Nel suo intervento, seguito da un pubblico numeroso e attento, ha parlato della stretta relazione che esiste tra la salute e cibo. Grazie ai progressi della medicina, ha detto, l'aspettativa di vita è aumentata notevolmente. Ma le malattie croniche hanno superato, come causa di morte, quelle infettive. Associata a tutte le malattie croniche è la sindrome metabolica, causata principalmente dal consumo di cibo industriale e da uno stile di vita sedentario. Per Franco Berrino la situazione è critica ma si può e si deve lavorare per una maggiore consapevolezza, abitudini di vita più sane e un sistema economico centrato sulla salute dell'uomo e del pianeta.

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