La Nuova Sardegna

Progetto “Cerbero”, parte da Sassari l’esplorazione di Marte

di Marco Vitali
Progetto “Cerbero”, parte da Sassari l’esplorazione di Marte

Mars Exploration Rover sul pianeta rosso entro il 2020. Piano spaziale europeo coordinato dall’ateneo sassarese. I risultati della ricerca saranno utilizzati anche per monitorare in fondali degli oceani e per progettare auto intelligenti

08 gennaio 2017
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SASSARI. All’Università di Sassari è stato assegnato il coodinamento scientifico del progetto “Cerbero”, che ha l’obiettivo di modellare e sviluppare sistemi cibernetici complessi. Più esattamente, il coordinamento scientifico del progetto è stato affidato al Pol.Com.Ing. (il dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Ingegneria dell’informazione) dell’ateneo sassarese, in particolare ai ricercatori Francesca Palumbo (esperta in sistemi digitali integrati a bassa dissipazione di potenza e coordinatrice scientifica dell’intero progetto) e a Luca Pulina (esperto in analisi e verifica formale di sistemi complessi).

Il progetto «Cerbero», che dovrà essere completato in tre anni, è sviluppato da un consorzio europeo, guidato da Thales Alenia Space Italia e costituito, oltre che dall’Università di Sassari, da partner di sette diversi paesi: la Universidad Politecnica de Madrid, l’Institut national des sciences appliquées di Rennes in Francia, il gruppo Ambiesense che è leader nel campo delle tecnoligie applicate alla telefonia mobile nel Regno Unito, i centri di ricerca olandesi Tno e Science and Technology, l’Università della Svizzera italiana di Lugano, il centro ricerce della Ibm di Tel Aviv. Il resto della compagine italiana vede coinvolte Abinsula (azienda sassarese di progettazione di start up innovative), il Centro ricerche Fiat di Torino e l’Università di Cagliari. I risultati della ricerca saranno utilizzati in tre diversi settori di applicazione: missioni nello spazio, monitoraggio dei fondali marini e smart travelling (auto intelligenti).

LO SPAZIO. Questa parte della ricerca è legata alla missione ExoMars, un programma di esplorazione del pianeta Marte frutto della cooperazione internazionale tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia spaziale russa (Roscosmos), sostenuto anche dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). Una prima missione si è svolta su Marte lo scorso anno, con lo scopo di studiare l’atmosfera del pianeta. La seconda missione è prevista per il 2020 e comprenderà un rover europeo autonomo, capace di prelevare campioni di terreno ad una profondità di due metri a di analizzarne le proprietà chimiche, fisiche e biologiche. L’incarico, affidato ai ricercatori del progetto «Cerbero» è di rendere flessibili e longevi i dispositivi di bordo del Mars Exploration Rover, la navicella che nel 2020 scenderà sul «pianeta rosso». L’obiettivo è quello di sopperire al graduale deterioramento dell'elettronica e della meccanica di bordo causate da un’ambiente esterno particolarmente ostile.

GLI OCEANI. Dalle profondità dello spazio alle profondità degli abissi marini. Le tecnologie sviluppate nel progetto «Cerbero» saranno utilizzate infatti anche per costruire una flotta di droni subacquei capaci di monitorare, in superficie e negli abissi, l’ambiente acquatico e di reagire, in maniera autonoma, ai possibili cambi climatici che ne potrebbero alterare le rotte e le capacità di acquisizione e trasmissione dei dati. I droni saranno alimentati da batterie ricaricabili con energia proveniente dal sole o dal vento e potranno, così, sperimentare le possibilità di gestire l’energia in modo efficiente limitando gli sprechi. Interessanti le ricadute che questi esperimenti potranno avere nella vita quotidiana, soprattutto nel campo della gestione dei cambiamenti climatici.

AUTO INTELLIGENTI. L’ultimo campo di applicazione della ricerca riguarda il cosiddetto «smart travelling», legato allo sviluppo e alla diffusione delle auto elettriche. E’ prevista la realizzazione di un sistema che faccia interagire l’auto con l’agenda elettronica degli automobilisti e con le postazioni di ricarica dei veicoli elettrici. L’obiettivo è quello di organizzare gli spostamenti in modo efficiente e al tempo stesso di minimizzarne l’impatto ambientale limitando al minimo i consumi energetici. Una parte importante di questa parte del progetto «Cerbero» è stata affidata alla sassarese Abinsula.

Il progetto ha ottenuto dalla Unione europea 5 milioni di euro; 400 mila euro finanzieranno il gruppo di ricerca dell’Università di Sassari.

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