Talent show, Valerio Scanu e “Amici”: ancora tweet al veleno
Il cantante maddalenino contro il programma televisivo che lo ha lanciato, intervenuto sui social in merito alla polemica nata nella sedicesima edizione tra Riccardo Marcuzzo e Stefano Settepani
ROMA. Valerio Scanu ancora contro il talent che lo ha lanciato. Il cantante maddalenino è intervenuto sui social in merito alla polemica nata nella sedicesima edizione di “Amici” tra Riccardo Marcuzzo e Stefano Settepani.
Valerio Scanu ha scelto di intervenire su Twitter con questo messaggio: «Tranquillo Riccardo l’arroganza del signor Settepani è conosciuta in tutti i luoghi ed in tutti i laghi». Per attaccare l’autore di Amici, Valerio ha usato proprio un verso della canzone che lo portò sul gradino più alto del podio al Festival di Sanremo nel 2010.
La polemica è nata sabato, durante lo speciale in onda su Canale 5, l’allievo Riccardo Marcuzzo è stato sospeso per tre giorni accusato di maleducazione da parte dello staff del programma, ed è stato punito per aver mancato di rispetto a Stefano Settepani, storico redattore delle trasmissioni di Maria De Filippi. Proprio mentre andava in scena il “processo” a Marcuzzo Scanu ha scritto il twitt che sta facendo molto discutere i numerosissimi fan che lo seguono sui social.
Riccardo Marcuzzo però, non ha assecondato la frecciatina di Valerio, e ha risposto: «No, credimi. Stefano è una persona che si fa in quattro per tutti noi e ci mette tanta passione», mostrandosi pentito del suo comportamento, nella scuola del talent, Marcuzzo si è scusato pubblicamente: «C’è stata soltanto un’incomprensione. Io ho sbagliato a reagire in quel modo». La polemica di ieri è l’ultima di una serie di battibecchi tra Valerio Scanu e Maria De Filippi. Valerio aveva dichiarato l’anno scorso che il programma lo aveva lanciato ma lui non aveva mai avuto la “pappa pronta”. «Voglio bene a Valerio» aveva detto la De Filippi e Valerio aveva replicato «Il bene è una cosa che va dimostrata. Spesso ho chiesto a Maria un aiuto, che non è arrivato – aggiungendo –. La musica italiana fortunatamente non è solo quella fatta di accordi commerciali, scambi, favori personali e pressioni delle major».