La Nuova Sardegna

Triennale di Milano L’arcaica modernità dell’artigianato sardo

di Paolo Curreli
Triennale di Milano L’arcaica modernità dell’artigianato sardo

Tappeti, ceramiche, gioielli e multimedialità Un racconto del rapporto tra tradizione e progetto

04 aprile 2017
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SASSARI. La creatività della Sardegna invade nuovamente gli spazi della prestigiosa Triennale di Milano. Dopo la grande mostra di Antonio Marras è la volta di Past Future; se lo stilista di Alghero aveva portato il suo universo personale, oggi nel viale Emilio Alemagna inaugura una retrospettiva dell’affascinante storia del design isolano. Un percorso che come pochi ha legato la fantasia e il coraggio di designer e talentuosi artigiani all’enorme e originale patrimonio sardo, arcaico ma «nato già moderno», come ebbe a dire Costantino Nivola, riferendosi all’essenzialità delle linee e allo sfolgorio cromatico della nostra tradizione. La mostra esplora lo straordinario patrimonio artigiano della Sardegna, che dal passato si proietta nella contemporaneità passando per l’esperienza di re-design svolta a metà 900 dall’Isola, agenzia regionale fondata per aiutare le botteghe artigiane a rispondere alle sfide della modernità.

Storia della creatività sarda. Questa idea c’è tutta nel titolo Past Future (passato futuro) scelta dalle curatrici: Giuliana Altea, storica dell’arte e del design alla quale tra l’altro si deve la riscoperta di Tavolara e la ricostruzione delle arti applicate sarde del primo 900, e Roberta Morittu, textile designer e organizzatrice culturale che ha realizzato diversi importanti progetti sull’artigianato.

Altea e Morittu, insieme all’assistente curatrice Antonella Camarda, hanno fatto parte della squadra che ha realizzato il progetto del Pad, il museo di Artigianato e Design che dovrebbe sorgere a Sassari nel Padiglione Tavolara (e di cui ancora si attende la realizzazione), e del gruppo premiato nel 2011 col Compasso d’oro – prestigioso riconoscimento internazionale per il design – per la mostra Domo il cui allestimento fu progettato da Alessandro Floris, architetto algherese che ha disegnato anche l’allestimento di Past Future.

Artigiani e designer dall’isola. Anche la realizzazione della mostra è a Km0, affidata a due ditte che hanno vinto il bando della Triennale: Artigianato e Design di Pietro Fois di Nuoro e Arte del ferro di Pierpaolo Ziranu di Orani. La grafica è stata curata da Stefano Asili.

L’allestimento progettato da Floris gioca sull’impatto visivo dei tappeti appesi a pali di ferro, che formano come un’architettura di stoffa lungo il perimetro della sala, e della struttura espositiva centrale, una costruzione di volumi essenziali, disposti con effetto quasi scultoreo, su cui sono presentati gioielli, ceramiche, cestini e altri oggetti. Gli interventi multimediali – con suoni e proiezioni – con il loro contrappunto di forme in movimento e la suggestione del sonoro, contribuiscono a creare un effetto di immersione totale.

Tradizione e multimedialità. «Il cortocircuito temporale cui allude il titolo Past Future – dice Giuliana Altea – si coglie negli oggetti esposti, con i loro motivi decorativi schematici ed essenziali, al tempo stesso arcaici e sorprendentemente moderni; ed è espresso nel modo più efficace dalla grande videoinstallazione che domina la mostra, un gigantesco ordito alto quanto la parete sui cui fili scorrono e si alternano immagini che richiamano la cultura e l’ambiente sardo: l’antico e il contemporaneo, tessitura e video, si intrecciano con naturalezza».

Come spiega Roberta Morittu: «Il modello di collaborazione tra artigiani e designer inaugurato dall’Isola negli anni Cinquanta, fondato sul dialogo e sullo scambio reciproco di saperi, è stato determinante nel formare le nuove generazioni di artigiani, che lo hanno assimilato e fatto proprio. È un modello che oggi indica la strada per riutilizzare in chiave moderna anche materiali “difficili” (come ad esempio il sughero), per reinterpretare tecniche e forme tradizionali con intelligenza, duttilità e magari un pizzico di ironia».

Stratificazione di culture. Il riferimento all’Istituto sardo lavoro artigiano, agenzia regionale istituita nel 1957, è fondamentale per inquadrare storicamente un periodo di grande coraggio che poneva l’esperienza della relazione tra progetto e tradizione tra le più aggiornate e un modello di avanguardia a livello europeo. Le Biennali Isola furono, fino agli anni ’60, eventi di alto profilo, che attiravano visitatori e buyers da tutto il mondo. I preziosi manufatti dell’Isola, di cui una parte è in mostra a Milano, hanno bisogno oggi di trovare al più presto una sede adeguata che ne preservi l’integrità.

Per Altea: «Quello che rende così affascinante l’artigianato sardo è, al di là della qualità tecnica e della bellezza delle forme e dei colori, la stratificata sedimentazione di cultura che lo caratterizza. La mostra restituisce la dimensione “corale”, dove ogni elemento rimanda agli altri in un gioco di scambi e di rimandi reciproci».

Past Future. Percorsi del craft design in Sardegna, esposizione proposta per la Settimana del design, sarà visitabile da oggi e fino al 9 di aprile. La mostra è il frutto della collaborazione tra la Triennale di Milano e la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del turismo, artigianato e commercio.

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