La Nuova Sardegna

“Santi Numi”, mostra del collettivo Sapiens Sapiens

“Santi Numi”, mostra del collettivo Sapiens Sapiens

PLOAGHE. “Santi Numi”, sesta mostra di arti visive del collettivo “Sapiens Sapiens”, ospite nel suggestivo e storico spazio dell’ex convento dei Cappuccini di Ploaghe. Il gruppo, pur nella sua...

16 dicembre 2017
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PLOAGHE. “Santi Numi”, sesta mostra di arti visive del collettivo “Sapiens Sapiens”, ospite nel suggestivo e storico spazio dell’ex convento dei Cappuccini di Ploaghe. Il gruppo, pur nella sua eterogeneità, intende favorire l’arte contemporanea in contesti nei quali solitamente è assente. L’iniziativa si è resa possibile grazie all’impegno di una amministrazione giovane e particolarmente motivata nel promuovere diverse attività culturali e prettamente artistiche. Inaugurata domenica scorsa, la mostra resterà aperta sino a 9 gennaio nell’ ex convento dei Cappuccini in via Pietro Salis a Ploaghe, dal lunedì al venerdì (ore 16.30 – 18.30, esclusi i festivi).

L’esposizione, promossa dal sindaco Carlo Sotgiu, voluta e sostenuta, in particolare, dall’assessore alla Cultura e Turismo, Giovanni Salis, si è avvalsa delle opere di Giuseppe Flore, Max Mazzoli, Gianni Nieddu, Pastorello, Bruno Petretto, Enrico Pugioni, Gianni Ruggiu, Giulia Sale, Josephine Sassu, Giulia Sini, Antonella Spanu, Pino Squintu, Giorgio Urgeghe, che hanno liberamente interpretato il tema del sacro. Il chiostro e le stanze inferiori dell’ex convento si sono così riempiti di simboli, colori, suoni, inusuali per quegli spazi, dove il senso del trasfigurato artistico si sposa con la dimensione sacrale dell’ambiente.

L’atteggiamento di religiosa contemplazione che negli spazi museali e negli ambienti espositi pare accompagni la fruizione dell’arte ottiene in questi luoghi che alla dimensione religiosa appartenevano un’efficace risonanza. Una dama bianca trova la sua cappella; le finestrelle del chiostro si affacciano su paesaggi marini; una nicchia ospita una spiaggia affollata con il suo vociare; la terra bruna esalta il suo vigore; la memoria dell’acqua diviene coriandolo; l’acqua turbolenta si fa vortice, forma, colore; le nicchie narrano vite di figurine variamente agghindate; il pianeta terra scompare inghiottito dal suo universo; una via crucis si fa segno; una brandina diviene cilicio; un oggetto elevatore è elevato a feticcio; nello spazio di un quadro qualcuno gioca a carte; in un altro il segno è astratto.



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