La Nuova Sardegna

«Un Dopofestival come a casa tra amici»

di Claudia Fascia
 «Un Dopofestival come a casa tra amici»

Nella squadra messa insieme da Edoardo Leo anche Sabrina Impacciatore e Rocco Tanica 

06 febbraio 2018
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SANREMO . “Tanto siamo tra amici al Dopofestival”: il titolo dà il senso di un appuntamento che Edoardo Leo immagina «esattamente come si segue il festival nelle case, riuniti insieme davanti a una pizza». Per questo ha voluto accanto a sé gli amici di sempre Sabrina Impacciatore, Rolando Ravello, Paolo Genovese. A gestire il via vai di ospiti e cantanti che arriveranno al Casinò, trasformato in un night club, ci sarà Carolina Di Domenico, mentre la platea di giornalisti verrà animata da Rocco Tanica. «Ho accolto con piacere l’invito a ripensare il Dopofestival – spiega Leo –: non me la sentivo di fare il bravo conduttore, anche perché non lo sono... Ci sarà irriverenza, il gioco con i cantanti, e al teatro del Casinò ci sentiremo un pò più a casa».

«Non dormo da quattro giorni – confessa Impacciatore –: sapendo che non avrei dormito per tutto il festival, mi sono portata avanti. Brancolo nel buio dell’inconsapevolezza: ho subito da questi amici il bullismo fin dalla più tenera età – scherza – e ora spero che questa tendenza venga ribaltata». Il direttore artistico Claudio Baglioni conferma per il Dopofestival che era stato contattato Stefano Bollani, «poi un po’ se l’è sentita di meno, un po’ non eravamo convinti di un finale musicalissimo dopo tanta musica. E così questo gruppo di ascolto ci è sembrato il modo più adatto per concludere le serate del festival».

Il ministro Franceschini coglie invece l’occasione del festival per lanciare il nuovo Portale della canzone italiana (www.canzoneitaliana.it): oltre 200 mila brani gratuiti, dal 1900 al 2000, da ascoltare e approfondire con schede. Uno strumento enorme, in 8 lingue». Franceschini, lo ha presentato ieri nella sede della Stampa estera, che alla vigilia di Sanremo debutta grazie al lavoro dell’Istituto centrale per i Beni Sonori e audiovisivi (ex Discoteca di Stato), in collaborazione con Spotify.

Diviso in quattro grandi aree (1900-1950, 1950-2000, Tradizioni popolari e Contributi speciali), arricchito anche da playlist, il portale sarà aggiornato al ritmo di «5 mila canzoni» al mese, arrivando con il tempo all’oggi e ampliando anche la parte documentaria. «In questo modo – spiega Franceschini – il portale diventa una sorta di archivio centrale dello Stato, che durerà nel tempo».

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