La Nuova Sardegna

Jeffery Deaver: potrei ambientare un thriller nell’isola

di Grazia Brundu
Jeffery Deaver: potrei ambientare un thriller nell’isola

«Mi piace la Sardegna e amo il vermentino» Stasera sarà protagonista a “Florinas in Giallo”

28 settembre 2018
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Dalla vastità degli Stati Uniti al microcosmo di Florinas. Un bel salto per un autore cult abituato ai riflettori internazionali come Jeffery Deaver che – in Italia per presentare il suo ultimo thriller, “Il taglio di Dio” (Rizzoli), ambientato nel mondo dei diamanti – ha incluso come unica tappa sarda del tour la nona edizione di “Florinas in Giallo. L’isola dei misteri”.

Stasera, alle 21.15, lo scrittore dell’Illinois, classe 1950, più di quaranta romanzi e oltre cinquanta milioni di copie vendute in tutto il mondo, sarà in piazza del Popolo per un appuntamento che si preannuncia imperdibile per i fan isolani. E che segna una crescita importante per il festival organizzato dal Comune di Florinas, in collaborazione con l’Associazione Itinerandia e le librerie Azuni e Cyrano. Nei giorni scorsi, raggiunto telefonicamente, Jeffery Deaver ha parlato del nuovo romanzo, con protagonista, ancora una volta, il criminologo paraplegico Lincoln Rhyme, star di una serie fortunatissima iniziata nel 1997 con “Il collezionista di ossa” (Hollywood ne ha tratto un film di grande successo con Denzel Washington e Angelina Jolie).

Deaver ha anche accennato al suo rapporto, da approfondire, con la Sardegna: «Ci sono stato solo un’altra volta, ma quel che ho visto mi è piaciuto moltissimo, tanto che in “La stanza della morte”, parlando dell’aria fresca di Buenos Aires, avevo fatto un riferimento a quella del colle di Bonaria, a Cagliari, e i miei lettori americani l’hanno trovato molto interessante». Dopo aver incluso Napoli tra le location di “Il valzer dell’impiccato” potrebbe arrivare il turno della Sardegna? «Chissà, può anche darsi che ambienti qualcosa qui. Del resto, mi piace moltissimo il vermentino», ha risposto divertito.

Stasera, intervistato dallo scrittore torinese Enrico Pandiani (insieme all’interprete Seba Pezzani), Deaver presenterà “Il taglio di Dio”, una nuova indagine di Lincoln Rhyme e di Amelia Sachs, alle prese con un serial killer che semina il panico nel Diamond District, dove si concentrano i tagliatori e i commercianti di diamanti e le gioiellerie più lussuose di New York. Un consiglio per chi stasera andrà a Florinas: scrivete una ricetta delle vostre parti e consegnatela a Deaver, grande appassionato di cucina italiana. La vostra potrebbe essere una delle fortunate, tra quelle raccolte lungo il tour, e finire sul sito ufficiale del creatore di Lincoln Rhyme.

«Nei miei libri cerco sempre di trovare un argomento interessante per i lettori: in “La finestra rotta” erano i dati sensibili, nel “Valzer dell’impiccato” l’immigrazione clandestina – ha raccontato Deaver –. Il fatto che nessuno avesse mai scritto un libro sul mistero, sul potere dei diamanti mi affascinava. Non mi riferisco alle caratteristiche drammatiche del traffico di diamanti, con il sangue versato, con lo sfruttamento del lavoro minorile, ma all’ossessione psicologica che ha a che fare con loro». Un’ossessione vissuta prima di tutto dal serial killer protagonista del romanzo, il “Promittente”, che, nella sua logica folle, immagina di essere il vendicatore dei diamanti, e della terra sfruttata e violentata, contro la vanità e la sete di denaro degli uomini. Per Deaver, è un personaggio che a tratti «può suscitare la simpatia dei lettori, e anche la mia che ho scritto il libro. È normale, dobbiamo sempre ricordarci che il cattivo è l’eroe della sua storia, dobbiamo rispettarlo nella sua complessità di personaggio: se non lo facciamo il libro è meno ricco, meno interessante». Le reazioni dei lettori a “Il taglio di Dio” sono già entusiaste, ed è possibile che tra non molto il libro diventi un film: «Il mio agente ne sta parlando con alcune case di produzione». L’unica persona non troppo felice, ha detto scherzando Deaver, «è la mia fidanzata perché, diversamente dal solito, questa volta non le ho portato a casa un regalo: nessun diamante». Il personaggio di Lincoln Rhyme è nato più di vent’anni fa, e pur avendo conservato tutti i suoi tratti distintivi, nel tempo ha modificato, almeno in parte, l’approccio investigativo: «All’inizio della saga lui, Amelia Sachs, Lon Sellitto erano decisamente più agitati, più nervosi, adesso si concentrano maggiormente nella risoluzione dei delitti in cui si trovano coinvolti». Un cambiamento rispecchiato anche nella stesura della trama, come ha spiegato Deaver: «Penso che avere meno distrazioni dalla storia rende il libro migliore. Poi oggi la gente è molto abituata alla televisione, ai film, ai videogiochi, preferisce un modo di raccontare più conciso». Non che “Il taglio di Dio” sia breve: sono più di 500 pagine, ma «ne ho eliminato altre duecento, perché la parte più importante di un libro, come di un diamante, è quello che resta una volta che hai eliminato le parti che non servono». Ha mai la tentazione di spiazzare completamente i lettori, uscendo dal genere seriale e dal thriller? «No, mai, perché i miei lettori sono il mio dio e io so esattamente quello che vogliono. Sarebbe sbagliato da parte mia scrivere solo per me, sarebbe troppo auto indulgente». Quindi anche il prossimo libro, “The Never Game”, in uscita a maggio negli Stati Uniti, sarà un thriller, e segnerà il debutto di un nuovo personaggio: il detective Colter Shaw.



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