La Nuova Sardegna

Disturbi della vista 

Mosche volanti e lampi di luce: segnali d’allarme per la retina

di Umberto Murgia *
Mosche volanti e lampi di luce: segnali d’allarme per la retina

A molti  sarà capitato di avere la vista disturbata dalle “mosche volanti” (la definizione scientifica è miodesopsie). IL consiglio: eseguire subito un esame con le pupille dilatate

09 aprile 2019
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A molti lettori sarà capitato di avere la vista disturbata dalla percezione di quelle che vengono comunemente definite “mosche volanti” (la definizione scientifica è miodesopsie). È un problema che ha a che fare, come tanti altri, con la retina ed è uno dei motivi più frequenti per i quali i pazienti si rivolgono al medico oculista.

La retina – che per semplificare possiamo paragonare alla pellicola di una macchina fotografica – rappresenta la parte più nobile e importante dell’occhio.

È una membrana vascolarizzata che riveste l’interno del bulbo oculare ed è costituita da diversi strati, ognuno con una funzione diversa, il più importante dei quali è quello dei fotorecettori, che hanno il compito di captare la luce proveniente dall’esterno. A livello della retina si ha, attraverso complesse reazioni neurochimiche, la trasformazione degli stimoli luminosi provenienti dall’esterno in immagini, le quali, tramite lo strato delle fibre nervose retiniche, il nervo ottico e le vie ottiche, arrivano alla corteccia visiva ovvero quell’area del cervello dove tale immagini vengono elaborate. Da qui l’importanza dell’integrità di questa nobile struttura, senza la quale i nostri occhi non sarebbero in grado di percepire, seppur con tutte le altre componenti anatomiche del bulbo oculare in ordine, neanche la luce. Purtroppo la retina può essere interessata da patologie di diversa natura: congenite, immunitarie, degenerative, metaboliche, infettive, traumatiche e tumorali.

Pertanto, per una valutazione completa e corretta dello stato di salute dei nostri occhi, è fondamentale eseguire periodicamente dal medico oculista, un esame del “Fundus in midriasi” ovvero una valutazione della retina con le pupille dilatate. Un’attenzione particolare dal punto di vista della prevenzione meritano i soggetti diabetici e i miopi, per i quali tale esame diagnostico risulta indispensabile. I primi, in quanto la retinopatia diabetica rappresenta una delle complicanze più gravi e frequenti del diabete mellito, patologia purtroppo in costante aumento nella nostra popolazione. I secondi, in quanto la retina dei pazienti con miopia, anatomicamente, risulta più predisposta a lesioni degenerative.

Ma torniamo alla presenza di miodesopsie, più comunemente conosciute come “mosche volanti”. La percezione di queste è legata alla degenerazione del corpo vitreo, un gel perfettamente compatto e trasparente presente all’interno del bulbo oculare e formato per circa il 90 per cento da acqua. Succede che con l’età, ma nei miopi può avvenire anche più precocemente, e soprattutto in quelle persone che non bevono abbastanza acqua, tale gel va incontro a disidratazione, la quale a sua volta comporta la formazione di piccoli addensamenti all’interno del vitreo chiamati “corpi mobili” i quali, fluttuando all’interno dell’occhio e a seconda delle condizioni di luce, proiettano la loro ombra sulla retina, venendo percepiti appunto come delle mosche volanti.

In tali casi è assolutamente necessario eseguire l’esame del fundus in midriasi citato prima, soprattutto se le miodesopsie, ovvero le mosche volanti, sono accompagnate anche da fotopsie (lampi di luce). Queste ultime sono dovute a trazioni anomale esercitate dal vitreo degenerato sulla retina. Tali trazioni potrebbero, in alcuni casi, dare origine a delle lesioni localizzate della retina che, se non diagnosticate e trattate per tempo, potrebbero a loro volta essere la causa di un distacco di retina, che rappresenta uno degli eventi patologici più gravi per l’occhio.

È importante sottolineare però che tali lesioni della retina possono anche essere asintomatiche. Infatti capita molto spesso che siano diagnosticate casualmente in occasione di una visita oculistica preventiva.

Pertanto il consiglio è quello di eseguire periodicamente, dal medico oculista, un esame approfondito della retina con le pupille dilatate. Tale esame è poco invasivo, per nulla doloroso e di breve durata, ma di fondamentale importanza per la salvaguardia di una normale funzionalità visiva.

* Medico oculista

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