La Nuova Sardegna

Sassari riabbraccia il genio di Leoncavallo

di Paolo Coretti
Sassari riabbraccia il genio di Leoncavallo

Stagione lirica, presentata ieri all’Accademia di Belle Arti l’opera “Pagliacci” che andrà in scena domani e domenica

17 ottobre 2019
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SASSARI. Erano tredici anni che l’opera di Ruggiero Leoncavallo “Pagliacci” non compariva nel cartellone della stagione lirica sassarese. Un vuoto che sarà colmato domani alle 20,30 e domenica alle 16,30 al Teatro Comunale e ieri il direttore d’orchestra Sebastiano Rolli, insieme ai registi Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, hanno presentato l’evento (organizzato come sempre dall’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”) all’Accademia di Belle Arti. L’opera inoltre è andata in scena mercoledì pomeriggio di fronte a circa 700 ragazzi, nella tradizionale “Anteprima giovani” dedicata agli studenti.

La scelta del luogo della presentazione non è stata casuale: l’Accademia è partner dell’Ente concerti ormai da anni e gli allievi, coordinati dai loro docenti, si sono infatti occupati di ideare e realizzare, su impulso dei registi, scene e costumi. Esperienza che gli studenti hanno definito «meravigliosa». Piero Maranghi ha spiegato il senso dell’allestimento registico. «Tutto è partito – ha detto –, dall’ispirazione ai dipinti di Felice Casorati, grande pittore ma anche scenografo teatrale, coevo di Giorgio De Chirico e dello stesso Mario Sironi cui l’Accademia è intitolata; Casorati e Sironi, inoltre, condividono un trascorso sassarese: cinque anni nell’adolescenza per Casorati, soltanto il primo anno di vita per Sironi». «Nei Pagliacci – ha aggiunto Paolo Gavazzeni – si avverte la tensione palpabile propria del metateatro già dal prologo: è una vera e propria riflessione sullo spettacolo e su chi lo fa, sugli attori che sono anche uomini e donne, gente comune, non eroi come nel passato, verismo allo stato puro». È, come ha spiegato il direttore d’orchestra Sebastiano Rolli «un’inversione di tendenza rispetto al romanticismo appena trascorso: qui la morte e la sofferenza non sono sublimate sulle ali della poesia: il verismo ha il gusto patologico della sofferenza e del dolore». Musicalmente Pagliacci raggiunge vette che Leoncavallo non toccherà più, anche se inizialmente la sua partitura non ebbe troppa gloria: lo stesso Arturo Toscanini, che ne diresse la prima assoluta il 21 maggio 1892 al Teatro Dal Verme di Milano, non l’amava particolarmente.

“Pagliacci” in scena al Comunale avrà il disegno luci di Tony Grandi. Il cast è formato da Antonello Palombi (Canio), Marta Torbidoni (Nedda), Stefano Meo (Tonio), Zoltan Nagy (Silvio) e Marco Puggioni (Peppe). Completano il cast Fabrizio Mangatia e Claudio Deledda (Due contadini). Sebastiano Rolli dirige l’Orchestra e il Coro dell’Ente concerti preparato da Antonio Costa, mentre le Voci bianche della Corale “Canepa” sono istruite da Salvatore Rizzu.

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