La Nuova Sardegna

Quei Biancarelli della Corsica che diventarono Biancareddu

Mauro Maxia
L'assessore regionale Andrea Biancareddu sui banchi della giunta Solinas
L'assessore regionale Andrea Biancareddu sui banchi della giunta Solinas

I segreti dei cognomi

19 novembre 2019
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Il cognome Biancaréddu è tipico dell’Alta Gallura dove attualmente è presente con una dozzina di famiglie. L’epicentro è costituito dal comune di Aggius (6). Altre famiglie risiedono a Tempio (3), Aglientu, Olbia, Trinità d’Agultu e Vignola. Presenze sporadiche si rilevano anche a Cagliari e Villa Sant’Antonio e, nell’Italia peninsulare, a Livorno e Udine.

Questo cognome sembra all’origine del nome della borgata di Biancareddu, una frazione di Sassari situata nella Nurra.

Sul piano storico Biancaréddu è attestato nel 1613-1646 a Sorso (Biancarellu); a Sassari nel 1621 (Biancarellu), nel 1627 (Biancareddo), nel 1678 (Juan Baptista Biancarello), nel 1680-81 (Margarita Biancarelli Figoni), nel 1731 (Maria Madalena Biancarellu suora del monastero di Santa Chiara). Tra il 1600 e il 1700 è registrato anche in Gallura ad Aggius (1667: Juanne Biancarellu; 1736: Juannico Biancarellu; 1753: Caterina Anna Biancareddu) e a Tempio (1653: Mateu Biancaredu; 1736: Juannico Biancarellu). Nel 1670-1694 è presente pure a Cagliari (don Diego Biancarelli, giudice della Reale Udienza; Francesca Biancarelli moglie di don Giovanni Battista de la Matta).

È un cognome giunto dalla Corsica dove conta oltre ottanta famiglie con epicentro a Porto Vecchio (39), dei gruppi minori a Bastia (9) e Ajaccio (6) e sporadiche presenze in altri 16 comuni (Annuaire U Corsu 2019). Inoltre è attestato nella toponimia di Ajaccio (quartiere Biancarellu) e di Bonifacio (rione Biancarelli).

Come appare dalle fonti, Biancaréddu giunse in Sardegna agli inizi del 1600 grazie a due gruppi stabilitisi, l’uno, tra Sassari e Sorso e l’altro tra Aggius e Tempio (M. Maxia, I Corsi in Sardegna, 112; 152; 169). Solo quest’ultimo, però, si è conservato mentre quello sassarese si è estinto.

Per quanto riguarda l’origine, Biancaréddu rappresenta una forma gallurese-sassarese del corso Biancarelli che costituisce il plurale familiare di un cognome formato dal nome Biancarellu. Questo, a sua volta, è un diminutivo del nome medievale Biancu che in Sardegna è documentato come cognome già nel 1443-1444 a Sassari (Ioannis Francisci Farae Opera, 3, 177: Ambrosiu Biancu) e nel Meilogu (RSPS 205: Ambrossu Bianchu; M. Pittau, DCS 1, 106).

Il cognome Biancu è alla base anche dell’accrescitivo Biancone, Bianconi attestato nel 1522 a Sedini (DCSC, 106) che va col latino medievale Bianconus attestato in Corsica dal 1453.

Sempre da Biancu derivano il rarissimo diminutivo Biancheddu (M. Pittau, cit.) e la forma di appartenenza Bianculacci (J. Chiorboli, La légende des noms de famille, 70-71; 156; 181; 192; 245) che è attestata dal 1300. Lo stesso vale per i cognomi Bianchina e Bianchini.

Riguardo al significato Biancaréddu, essendo un diminutivo di Biancu, alla base ha ugualmente un soprannome registrato nel XIV secolo in Corsica e ancora nel 1617 a Sennori (DCSC, 105: Jorgi de su Biancu).

Questo soprannome riflette l’aggettivo biancu ‘bianco’ da riferire al colore dei capelli o della barba o della pelle (E. De Felice, DCI 80 s.v. Bianchi) in modo analogo a quanto avvenuto, fin dal Medio Evo, per vari cognomi sardi che rispecchiano dei colori come Brundu, Brunu, Canu, Moro, Murru, Nieddu, Ruiu, Virde/Virdis e simili.



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