La Nuova Sardegna

Le “Western Stars” di Springsteen

Le “Western Stars” di Springsteen

Da oggi il concert film che porta nelle sale il nuovo album del rocker americano

01 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





ROMA. Un fienile sulla proprietà del Boss in New Jersey, trasformato per l’occasione in locale intimo, diventa il cuore di “Western Stars”, il concert film che porta sul grande schermo il 19° omonimo album di Bruce Springsteen, qui anche, per la prima volta, coregista insieme con Thom Zimny. Il film non fiction, scandito delle tredici canzoni del disco, arriva in sala in un’uscita evento da domani sino al 4 dicembre con Warner Bros.

“Western stars” non è solo una ripresa dell’esibizione live, ma anche, tra un brano e l’altro, una scatola di pensieri e riflessioni del musicista, attraverso intermezzi girati nel deserto di Joshua Tree, sul suo percorso nel west americano, tra ieri e oggi, e sulla sua vita.

«Per me – dice Springsteen – il West continua ad essere un paesaggio mitico; noi americani cogliamo immediatamente l’isolamento di quello spazio, la difficoltà a stabilire le connessioni umane più elementari e la lotta per il senso di comunità. Il tutto emerge da solo, quando inserisci le tue narrazioni in quella parte del Paese». «Oltre alle migliaia di ore che ho dedicato alla mia musica – spiega il rocker – in questi anni ho cercato di fare i conti con i lati più duri nel mio carattere. Per un lungo tempo quando arrivava nella mia vita una persona a cui tenevo facevo di tutto per ferirla. È un aspetto di me con cui ancora combatto, ma sono migliorato».

Nel live, il boss divide spesso il centro della scena con la moglie, madre dei suoi tre figli, e compagna di band Patti Scialfa (molto intensa in particolare la loro performance su «Chasin’ Wild Horses») e il film mostra anche alcuni filmini privati, di loro all’inizio della storia, trent’anni fa. Nel racconto in musica si mescolano personaggi come, l’ex divo che pensa al passato e accetta il suo presente, della title track “Western stars”, e pezzi di esperienza del musicista, come la sua decisione di trasferirsi per un periodo in California dopo una delusione d’amore (“Sundown”) oppure il ritorno anche stavolta della metafora dell’automobile (“Drive Fast”). «Nella vita tutti abbiamo le nostre ferite – ricorda Springsteen – e siamo tutti in cerca di qualcuno le cui fratture coincidano con le nostre». (f.p.)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative