Antonio Segni, il primo sassarese al Quirinale: la biografia in edicola venerdì
E’ dedicato ad Antonio Segni il decimo volume dei “Grandi personaggi”, la serie della collana “Storia di Sardegna” che la Nuova proponeai suoi lettori. Il libro sarà in edicola – a 8,60 euro oltre il...
18 dicembre 2019
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E’ dedicato ad Antonio Segni il decimo volume dei “Grandi personaggi”, la serie della collana “Storia di Sardegna” che la Nuova propone
ai suoi lettori. Il libro sarà in edicola – a 8,60 euro oltre il prezzo del giornale – da venerdì prossimo, 20 dicembre. Il volume è curato da Elisabetta Paraboschi. La figura di Antonio Segni (nato a Sassari nel 1891 e morto a Roma nel 1972) è stata una delle più significative della scena politica italiana del secondo dopoguerra. Dopo aver ricoperto la carica di ministro della Pubblica istruzione dal 1951 al 1954, Segni fu alla guida di un governo formato da Dc, Psdi e Pli dal 1955 sino al 1957. Fu poi ministro della Difesa e ancora presidente del Consiglio, alla guida di un esecutivo monocolore democristiano, dal 1959 al 1960. Ministro degli Esteri nel successivo governo, nel maggio 1962 fu eletto presidente della Repubblica. Colpito da un ictus cerebrale nel 1964, dette le dimissioni nel dicembre dello stesso anno.
ai suoi lettori. Il libro sarà in edicola – a 8,60 euro oltre il prezzo del giornale – da venerdì prossimo, 20 dicembre. Il volume è curato da Elisabetta Paraboschi. La figura di Antonio Segni (nato a Sassari nel 1891 e morto a Roma nel 1972) è stata una delle più significative della scena politica italiana del secondo dopoguerra. Dopo aver ricoperto la carica di ministro della Pubblica istruzione dal 1951 al 1954, Segni fu alla guida di un governo formato da Dc, Psdi e Pli dal 1955 sino al 1957. Fu poi ministro della Difesa e ancora presidente del Consiglio, alla guida di un esecutivo monocolore democristiano, dal 1959 al 1960. Ministro degli Esteri nel successivo governo, nel maggio 1962 fu eletto presidente della Repubblica. Colpito da un ictus cerebrale nel 1964, dette le dimissioni nel dicembre dello stesso anno.
