La Nuova Sardegna

Faber e Pfm, ecco il film del concerto ritrovato

Faber e Pfm, ecco il film del concerto ritrovato

In sala il documentario di Veltroni sul live del ’79 nato dall’incontro tra De André e Di Cioccio a Nuoro

13 febbraio 2020
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ROMA. “Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato”, ha una storia unica e affascinante come, del resto, il suo protagonista. Il documentario del concerto che Faber tenne con la Premiata Forneria Marconi a genova il 3 gennaio del 1979, con la regia di Walter Veltroni, quasi miracolosamente si potrà vedere in 370 sale cinematografiche italiane il 17, 18 e 19 febbraio prossimi. Sono le uniche immagini di quella tournée che sono tornate alla luce grazie a un’intuizione del batterista della Pfm, Franz Di Cioccio («io non compaio, ma non me ne frega niente, l’importante è che tutti possano vederlo», ha detto). Di Cioccio si rammaricava con qualcuno perché non esistevano immagini di quel tour e gli venne risposto: «Guarda che ci sono».

Si arriva quindi a Piero Frattari, regista ed ex cameraman che è andato a scovarlo nel suo archivio tra oltre 40mila cassette. Un lungo, paziente lavoro di restauro (le immagini erano girate da una sola telecamera e le luci non erano affatto delle migliori) ha fatto il resto. «Il ritrovamento di quelle cassette – ha spiegato l’ex sindaco di Roma – e la loro rigenerazione, specie nello spettacolare audio 5.1, consentono a tutti di fruire della testimonianza di uno dei tour più importanti della storia della canzone italiana di quegli anni». Perché quel concerto ha unito due mondi e pubblici musicalmente diversi, il cantautorato italiano e il rock, in un periodo, anche storicamente convulso, in cui i generi musicali sembravano compartimenti stagni in Italia. Ed è Di Cioccio, che qualche mese prima fece visita a De André a Nuoro e riuscì a vincere la sua ritrosia ad andare sul palco, a raccontare come ci riuscirono. «C’erano due pubblici – ha raccontato –, separati. Noi cominciavamo ogni brano con un’introduzione solo strumentale poi arrivava lui con la sua voce: “Questa di Marinella è la storia vera”. Ed entrambi i pubblici applaudivano». Il documentario ha emozionato Dori Ghezzi, vedova di De André, che pure gli si era avvicinata con un poco di timore: «In realtà – ha spiegato – ho scoperto che su quel palco c’era quella naturalezza, che forse deriva dalla consapevolezza di non essere ripresi e quindi non c’era la necessità di fare del proprio meglio ma lo facevano per il piacere di farlo. Era come se Fabrizio e la Pfm avessero sempre suonato insieme».

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