La Nuova Sardegna

Santa Rosalia in quarantena al Met

Santa Rosalia in quarantena al Met

Il quadro dipinto da Van Dick durante la peste di Palermo bloccato dal virus

30 marzo 2020
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NEW YORK. Per la seconda volta nella sua plurisecolare esistenza, la «Santuzza» di Palermo aspetta al Metropolitan Museum di New York la fine di un'epidemia. La grande pala di Santa Rosalia che intercede contro la peste, dipinta da Antoon Van Dyck mentre era in quarantena in Sicilia, si trova al centro della grande mostra che a partire della prossima settimana avrebbe dovuto celebrare il 150esimo anniversario del museo e invece è caduta vittima del coronavirus. Van Dyck era arrivato a Palermo nel 1624 su invito del vicerè spagnolo che voleva farsi ritrarre dal giovane ma già affermato artista di corte. Di lì a poco la città fu colpita da una pestilenza che provocò 10 mila morti, tra cui lo stesso vicerè. Il 25enne pittore fiammingo guardava con orrorela chiusura del porto, gli ospedali incapaci di reggere l'afflusso degli infetti, i lamenti dei malati e dei moribondi nelle strade. Un barlume di speranza alla città lo diede la scoperta di resti di ossa tra cui un cranio che l'arcivescovo Giannettino Doria attribuì a Santa Rosalia, vissuta nel dodicesimo secolo. Le reliquie furono portate in processione l'anno dopo attraverso le strade, mentre i casi di contagio si abbassavano: la «Santuzza» aveva salvato la città. Van Dyck la dipinse quasi 400 anni fa sostenuta da ali di cherubini sovrapponendo strati di pittura sopra un suo autoritratto non finito.

Il quadro al Metropolitan è uno di cinque della santa creati dal pittore nei giorni della quarantena. Un anno dopo la fondazione nel 1870 fu anche uno dei primi acquisti del Met che in questi giorni l'ha messo in mostra, senza però che possa essere visto dal pubblico.



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