La Nuova Sardegna

Porto Conte, il volo infinito di Saint-Exupery

Fabio Canessa
Porto Conte, il volo infinito di Saint-Exupery

Nella torre che domina il mare c'è il Mase, il museo dedicato allo scrittore francese autore del Piccolo Principe

17 luglio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Era il 1944. Era d'estate come adesso. Proprio in questo periodo, metà luglio, Antoine de Saint-Exupéry lasciava Alghero dove aveva vissuto le ultime dieci settimane. Si trasferiva in Corsica e alla fine dello stesso mese, dalla base militare di Borgo, decollava per una nuova missione ricognitiva. L’ultima per l’aviatore che tutto il mondo conosce come autore del romanzo “Il piccolo principe”. Da quel volo il pilota scrittore francese non tornerà.

Il suo Lightning P38 si inabisserà al largo della costa di Marsiglia, quando aveva appena compiuto 44 anni. Ne sono passati da allora 76 e da poco è stato così celebrato il 120esimo anniversario della nascita. Ovviamente anche ad Alghero, dove il ricordo di Antoine de Saint-Exupéry è oggi ancora più vivo grazie al museo che gli è stato dedicato: il Mase, ospitato nella torre di Porto Conte.

Inaugurato lo scorso novembre, lo spazio espositivo curato da Massimiliano Fois, dopo il periodo di chiusura per l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus ha da qualche settimana ripreso la sua attività, nel rispetto delle misure di sicurezza. E l’interesse crescente dimostra come possa diventare in breve tempo una delle principali attrazioni turistiche-culturali della Riviera del Corallo. Arrivarci è facilissimo, basta percorrere la strada per Porto Conte fino allo storico hotel El Faro. Là si trova la torre, nota come Torre Nuova. Cinquecento anni di storia (alcuni dimenticabili come quelli in cui fu trasformata in locale notturno) per una struttura che domina il golfo chiamato dai romani Nymphaeus Portus.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:foto:1.38256570:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/foto/2019/12/26/fotogalleria/le-emozioni-del-museo-di-antoine-de-saint-exupery-a-porto-conte-foto-1.38256570]]

Un luogo meraviglioso che offre il panorama più bello su Capo Caccia. Visitare il museo permette di fare un viaggio nel tempo, di conoscere meglio la straordinaria figura di Saint-Exupéry, avventuriero romantico prima ancora che letterato. E ovviamente di scoprire nel dettaglio il suo rapporto con Alghero, tra cimeli e documenti che testimoniano quei due mesi passati nel suo territorio. I voli di ricognizione sorvolando Capo Caccia, la pesca nel golfo di Porto Conte, la sua casa sul mare dove continuò a portare avanti l’attività di scrittore: in quelle settimane prese infatti vita parte del romanzo “La Cittadella” e scrisse il suo ultimo testo dal titolo “Lettera a un americano” il cui destinatario è l’amico, grande fotografo, John Phillips con il quale nel maggio del 1944 era sbarcato all’aeroporto di Fertilia.

Era stato proprio il fotoreporter di “Life” a intercedere con il comando alleato perché Saint-Exupéry potesse rimettere piede su un aereo, lui che aveva ormai un’età avanzata per un pilota e diversi incidenti alle spalle. Nonostante questo non poteva fare a meno di volare. Di continuare a realizzare quel sogno avuto sin dall’infanzia, proprio quando nasceva l’aviazione. Di attraversare in aereo le nuvole, sopra deserti o montagne. Come aveva iniziato a fare già dagli anni Venti, sorvolando il Mediterraneo e l’Africa Nord Occidentale per trasportare la posta dalla Francia al Marocco sino al Senegal. E poi dall’altra parte del mondo, tra le Ande argentine.

Ai vari oggetti presenti nel museo che fanno riferimento all’aviatore e scrittore si è aggiunto nei giorni scorsi un violino realizzato a Cremona, all’Academia Cremonensis, sotto la guida del maestro liutaio Giovanni Colonna e decorato da Elena Rosa Negrotti con lo stemma araldico della famiglia de Saint-Exupéry. Nell’esposizione lo strumento rappresenta l’amore per la musica, una delle passioni coltivate dall’autore francese pubblicato in tutto il mondo grazie al successo del racconto “Il piccolo principe”.

Un fenomeno editoriale senza precedenti, il libro più letto di sempre dopo i testi sacri. Tradotto in centinaia di lingue, compreso il sardo. A una traduzione in limba, quella di Luciano Goddi con “Su printzipeddu nostru”, è legata anche la nascita della mostra permanente delle opere di Elio Pulli che si possono ammirare a Casa Gioiosa, sede del parco di Porto Conte a Tramariglio. I dipinti e le sculture di Pulli che fotografati costituiscono la parte illustrata del libro di Goddi sono infatti diventati la base di questo museo dedicato a “Il piccolo principe”, completato con un progetto multimediale pensato anche come strumento di educazione ambientale che si poggia sui contenuti del piccolo, grande romanzo di Antoine de Saint-Exupéry: temi come quelli della salute del pianeta e degli equilibri ecosistemici sono infatti ben presenti nel libro. Veicolati, secondo le intenzioni del Parco di Porto Conte, attraverso l’arte e la tecnologia.

L’eredità dello scrittore e aviatore, e della sua opera, è anche questa. Un’eredità che è bene “sfruttare” per Alghero e il suo territorio. La valorizzazione tramite un’ideale combinazione dello spazio espositivo a Tramariglio a Casa Gioiosa, dedicato a “Il piccolo principe”, con quello della torre di Porto Conte dall’altra parte del golfo, sulla vita di Antoine de Saint-Exupéry, un passo importante da fare nel segno del legame, che è sempre avere presente, tra storia e ambiente.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative