La Nuova Sardegna

Sex & The City, super paga per le star

Sex & The City, super paga per le star

Un milione a puntata per reinterpretare la celebre serie, ma Samantha non c’è

13 gennaio 2021
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NEW YORK. Un milione di dollari a puntata per le star del nuovo “Sex and the City”: all’indomani dell’annuncio sull’attesissimo sequel, “Variety” rivela in esclusiva il cachet che Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin Davis incasseranno per la miniserie intitolata “And Just Like That”.

Dieci milioni a testa per altrettanti episodi di un milione ciascuno. Tanto o poco? Per la bibbia dell’entertainment c’è poco da stupirsi: il compenso delle tre donne, che assieme a Michael Patrick King sono anche produttrici esecutive della serie, sarebbe in linea con quanto guadagnato per i rispettivi ruoli su piattaforme in streaming come Netflix e Hulu da star di serie A come Nicole Kidman, Jeff Bridges, Patrick Stewart, Reese Witherspoon e Kerry Washington. Pandemia permettendo, le riprese dovrebbero cominciare in primavera a New York.

“And Just Like that”, in onda su Hbo Max, seguirà le avventure di Carrie, Miranda e Charlotte, sempre affascinanti come due decenni fa, ma ormai ultracinquantenni. La serie offre dunque una opportunità alle tre famosissime attrici non più giovanissime a fronte di uno star system in cui, con rare eccezioni, le donne mature fanno fatica a trovare ruoli.

L’indiscrezione sulle paghe della Parker e compagne (Kim Cattrall, che aveva avuto i ruolo della disinibita e più anziana Samantha Jones, non è stata inclusa nel revival) ha intanto riacceso il dibattito sui compensi dei divi anche alla luce del gender gap da anni al centro di polemiche: questo gennaio ricorre il primo anniversario del movimento Timès Up nato sull’onda degli scandali delle molestie sessuali per combattere le discriminazioni basate sul genere dentro e fuori Hollywood.

Studi recenti hanno dimostrato che per ogni dollaro guadagnato da un uomo negli Stati Uniti una donna guadagna 80 centesimi. Nell’industria del cinema il gap è più pronunciato come messo in luce nel 2014 dallo scandalo delle email della Sony. Ancora nel 2017 attrici di serie A portavano a casa il 38% rispetto ai colleghi. Le cose stanno cambiando, anche se lentamente, anche grazie a una maggiore consapevolezza individuale.

Come quando Chadwick Boseman si ridusse il compenso per assicurare che Sienna Miller, la sua co-star in “21 Bridges”, ricevesse lo stesso salario. O Benedict Cumberbatch nel 2018: annunciò che avrebbe rifiutato ogni offerta in cui la sua controparte non fosse pagata come lui.

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