La Nuova Sardegna

L’anno più nero dei cinema mentre Netflix prende il volo

di Paolo Coretti
L’anno più nero dei cinema mentre Netflix prende il volo

Nel 2020 in Italia meno 70 per cento di spettatori e incassi rispetto al 2019 Prima del lockdown bene le produzioni nazionali, in testa il film di Checco Zalone

21 gennaio 2021
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Il pesantissimo impatto della pandemia sul cinema in sala è illustrato chiaramente dai dati Cinetel: rispetto al 2019 si è registrata al Box Office italiano nel 2020 una diminuzione degli incassi e delle presenze rispettivamente del 71,30% e del 71,18%. Determinante la chiusura dei cinema per più di cinque mesi, a partire, in alcune regioni, dal 24 febbraio e poi in tutto il territorio dall’8 marzo sino al 14 giugno e poi nuovamente dal 25 di ottobre. Nell’anno si sono incassati, stando ai dati, 182 milioni 509 mila 209 euro per un numero di presenze in sala pari a 28 milioni 140mila 682.

Un crollo che ha interrotto un periodo particolarmente positivo per il settore: prima dell’inizio dell’emergenza, il mercato aveva registrato fino alla fine di febbraio un +20% di incassi rispetto al 2019, anno nel quale c’era stato il quinto miglior risultato per incassi dal 1995. Se si considerano i dati dall’8 marzo l’incasso registrato nel 2020 è stato di 33.770.655 euro per un numero di presenze pari a 5.356.204 biglietti venduti, con un calo per il periodo rispetto al 2019 del 93,2% degli incassi e del 92,96% delle presenze.

Più che dimezzati anche i nuovi film in programmazione nel 2020: sono stati 246 (-277 rispetto al 2019) di cui 124 di produzione o co-produzione italiana (-93 rispetto al 2019) per una quota del 50,4% sul totale (era del 41,5% nel 2019). L’anno scorso i film italiani (incluse le co-produzioni) hanno registrato un incasso di 103,2 milioni di euro (135 milioni nel 2019; -23,57%) per una quota sul totale del 56,56% (nel 2019 era del 21,24%) grazie agli importanti risultati del cinema nazionale nei mesi di gennaio e febbraio tra cui «Tolo Tolo», primo incasso dell’anno, seguito da «Me contro Te - il film» (9,5 milioni) e «Odio l’estate» (7,5 milioni). Prima società di distribuzione è nel 2020 è stata Medusa Film con (quota mercato al box office del 30,96%), seguita da Warner Bros Italia (quota 21,88%), 01 Distribution (quota mercato 17,33%), Walt Disney (5,72%) e Vision Distribution (4,76%). Molto più pesante il calo di quota del cinema statunitense con un risultato sul totale del 28,42% (era del 65,15% nel 2019) per un incasso di circa 51.8 milioni (414.3 milioni nel 2019; -87,48%).

A cominciare da febbraio, tutti i mesi hanno avuto risultati negativi e, tra questi, aprile, maggio, novembre e dicembre non hanno registrato né incassi né presenze.

E se il grande schermo piange la tv prende definitivamente il volo e in particolare Netflix (200 milioni di abbonati, di cui 8,51 milioni arrivati negli ultimi tre mesi dello scorso anno) che a Wall Street arriva a guadagnare oltre il 15% spingendo il Nasdaq a un nuovo record storico. Nell’ultimo decennio le sue azioni sono salite del 200%, mostrando la “benedizione” degli investitori per la strategia portata avanti dal colosso della tv in streaming. Una strategia che ha portato 203 milioni di abbonati, con un balzo nel 2020 grazie alla pandemia che ha costretto in casa miliardi di persone e nonostante una concorrenza sempre più agguerrita fra Amazon, Disney e Comcast.

Netflix ha chiuso il quarto trimestre del 2020 con ricavi in crescita a 6,64 miliardi di dollari dai 5,45 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

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