La Nuova Sardegna

«La Wehrmacht dentro le nostre scuole»

«La Wehrmacht dentro le nostre scuole»

«I tedeschi arrivarono a Bitti nella primavera del 1943 e restarono in paese fino all’armistizio italiano dell’8 settembre, poi subito dopo andarono via». Francesco Ledda registra il racconto della...

05 febbraio 2021
1 MINUTI DI LETTURA





«I tedeschi arrivarono a Bitti nella primavera del 1943 e restarono in paese fino all’armistizio italiano dell’8 settembre, poi subito dopo andarono via». Francesco Ledda registra il racconto della Wehrmacht a Bitti. A raccontare sono Pasquale Scanu, Antonio Ena, Diego Ena, Diego Orunesu, Oscar “Oscarinu” Pala, Giovanna Contu e Antonietta Guiso, testimoni oculari tra gli 80 e i 91 anni. «A Bitti i tedeschi erano sistemati a “Cumbentu” nelle scuole alla periferia del paese, dove avevano aperto un ospedale. Sotto le scuole avevano costruito una grande casa tutta fatta di legno, mentre un plotone si era accampato presso una cava di granito lungo la strada che da Bitti porta a Buddusò, al bivio di Osidda. All’ingresso del paese, dalla parte della strada di Orune, in uno spiazzo avevano messo un posto di blocco e posizionato un cannone controcarro col quale controllavano tutte le strade che uscivano da Bitti. Sul monte dove c’è la chiesa di Sant’Elia avevano sistemato un osservatorio e una contraerea». (l.p.)

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative