La Nuova Sardegna

Palcoscenici illuminati «Bisogna rialzare i sipari entro l’estate»

di Monica De Murtas
Palcoscenici illuminati «Bisogna rialzare i sipari entro l’estate»

Spettatori davanti ai “loro” teatri in tutta la Sardegna I lavoratori del settore attendono risposte dal governo

24 febbraio 2021
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Circa 700 teatri in tutta la penisola hanno acceso simbolicamente le luci sul palco, per una sera, riportando l’attenzione sul tema dello spettacolo dal vivo che causa Covid ha vissuto il suo anno più buio. L’iniziativa dal titolo azzeccatissimo “Facciamo luce sul teatro!” è stata indetta da U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) ed è stata un vero successo perché a sostenerla non sono stati solo gli attori, i tecnici i gestori dei teatri e le varie maestranze che lavorano nel comparto spettacolo ma anche il pubblico che si è riunito davanti ai teatri per chiedere date e protocolli certi per la riapertura delle sale.

In Sardegna è stata massiccia l’adesione al progetto da parte di piccole e grandi strutture sparse tra un capo e l’altro dell’isola. Hanno acceso le luci in sala e nel foyer tra gli altri: Il Teatro Massimo, il Lirico, Il Teatro del Segno e il Conservatorio di Cagliari, L’effimero Meraviglioso a Sinnai, Il teatro dei ciliegi a Capoterra, il Teatro Abaco a Sanluri, Bocheteatro a Nuoro. Foyer aperto e luci accese anche sul Teatro Verdi e sul Civico di Sassari e ad Alghero sul Civico Gavì Ballero. Ovunque un’energia positiva, proposte e programmi operativi da parte dei gestori ma anche l’esigenza dei lavoratori dello spettacolo di avere risposte dal Governo, concrete e rapide, sui tempi e le modalità di ripresa delle attività. «Anche noi crediamo che l’iniziativa promossa da U.N.I.T.A sia densa di significato – dice l’assessora alla Cultura del Comune di Sassari Rosanna Arru – per questo abbiamo voluto sostenerla illuminando il nostro teatro più antico: Il Civico: l’antico Palazzo di città. È importante ora lavorare in vista di una riapertura che, nel rispetto di protocolli di sicurezza, possa sostenere la ripresa di un settore che rappresenta una risorsa culturale ed economica fondamentale del nostro Paese. Speriamo che questo possa avvenire già in primavera ma confidiamo molto sull’estate. Già lo scorso anno a Sassari siamo riusciti a riprogrammare in spazi all’aperto, tra giugno e settembre, diversi cartelloni interrotti dal Covid. Facendo tesoro dell’esperienza acquisita confidiamo di concretizzare una nuova stagione estiva di spettacoli che possa offrire opportunità ai tanti lavoratori del comparto e restituire al pubblico la gioia di godere di tutte le forme di spettacolo di cui si è dovuto privare in questo lungo periodo di pandemia». A accogliere al Verdi i sostenitori della manifestazione, nel rispetto delle normative anti covid, è stato un sipario chiuso, sì, ma illuminato da un palpitante cuore rosso fuoco. «È emozionante entrare in questa sala dopo tanti mesi – ci dice Anna, da anni abbonata alla stagione musicale – e vedere questo grande cuore sul palco, spero davvero di poter tornare presto a sedermi nella mia solita poltroncina. A dire il vero mi sento più sicura qui con il mio bel posto assegnato e distanziato che al supermercato, spesso affollato, quando faccio la spesa». Sembra che da un momento all’altro il sipario possa aprirsi sull’ospite della serata ma non è cosi. «Per programmare una stagione ci vuole tempo – dice il gestore del teatro Verdi Stefano Mancini – ma non ci faremo cogliere impreparati. Stiamo lavorando per riprogrammare tra maggio e giugno la stagione de “I grandi interpreti della Musica”».

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