Roth, stop definitivo alla biografia di Bailey dopo l’accusa di stupro
di Alessandra Baldini
L’annuncio della casa editrice americana W.W. Norton Il libro sulla vita dello scrittore era già in vetta alle classifiche
29 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA
NEW YORK. In seguito a una clamorosa decisione, la casa editrice della biografia di Philip Roth l’ha messa in permanenza fuori stampa dopo le accuse di abusi sessuali al suo autore, Blake Bailey. W.W. Norton ha annunciato la nuova decisione dopo che la scorsa settimana la distribuzione e la promozione della biografia era stata sospesa. Non è chiaro cosa succederà con le copie a stampa ancora non vendute e la versione in audiolibro. La biografia, pubblicata il 6 aprile in una prima tiratura di 50 mila copie, è infatti tuttora disponibile sul sito di Amazon. La casa editrice ha messo fuori stampa con effetto immediato anche «The Splendid Things We Planned», il memoir di Bailey uscito nel 2014, ma il biografo viene liberato dall’esclusiva e «se vuole potrà cercare un editore altrove», si legge in un memo allo staff in cui la presidente di Norton, Julia Reidhead, annuncia una donazione pari all’anticipo «a sei cifre» ricevuto da Bailey a organizzazioni che difendono le vittime di molestie sessuali.
«Philip Roth: The Biography» era approdata due settimane fa nella classifica dei libri più venduti. Per Bailey, che ci ha lavorato per anni avendo avuto pieno accesso a parenti, amici, ex amanti, diari, lettere e altri documenti di archivio, era stato l’apice del lavoro da biografo. Autore di «vite» di altri scrittori americani come Richard Yates e John Cheever, Bailey era stato contattato da Roth nel 2012, sei anni prima di morire, per portare a termine un progetto su cui lo scrittore, dopo esser stato per decenni il narratore di se stesso attraverso personaggi come Alexander Portnoy, Nathan Zuckerman e Mickey Sabbath, meditava da quando nel 1996, l’ex moglie Claire Bloom lo aveva fatto a pezzi nel memoir «Leaving a Doll’s House».
Il lavoro di Bailey aveva diviso la critica. Molti erano rimasti a disagio per il lasciapassare accordato dall’autore al complesso rapporto di Roth con l’altro sesso. La pubblicazione aveva fatto riemergere accuse vecchie e nuove, l’ultima di Valentina Rice, una executive del libro, che afferma di esser stata stuprata nel 2015 da Bailey a casa del critico letterario del New York Times dove era rimasta a dormire.
«Philip Roth: The Biography» era approdata due settimane fa nella classifica dei libri più venduti. Per Bailey, che ci ha lavorato per anni avendo avuto pieno accesso a parenti, amici, ex amanti, diari, lettere e altri documenti di archivio, era stato l’apice del lavoro da biografo. Autore di «vite» di altri scrittori americani come Richard Yates e John Cheever, Bailey era stato contattato da Roth nel 2012, sei anni prima di morire, per portare a termine un progetto su cui lo scrittore, dopo esser stato per decenni il narratore di se stesso attraverso personaggi come Alexander Portnoy, Nathan Zuckerman e Mickey Sabbath, meditava da quando nel 1996, l’ex moglie Claire Bloom lo aveva fatto a pezzi nel memoir «Leaving a Doll’s House».
Il lavoro di Bailey aveva diviso la critica. Molti erano rimasti a disagio per il lasciapassare accordato dall’autore al complesso rapporto di Roth con l’altro sesso. La pubblicazione aveva fatto riemergere accuse vecchie e nuove, l’ultima di Valentina Rice, una executive del libro, che afferma di esser stata stuprata nel 2015 da Bailey a casa del critico letterario del New York Times dove era rimasta a dormire.