La Nuova Sardegna

Serie tv: “the Underground railroad” 

Su Prime Video l’olocausto nero

Dal 14 la storia cruda sullo schiavismo diretta da Barry Jenkins

10 maggio 2021
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ROMA. Dietro la “limited series” The underground railroad ci sono un premio Oscar, quello del regista Barry Jenkins per Moonlight, un premio Pulitzer, andato a Colson Whitehead, autore del romanzo da cui è tratta la serie, e infine un pezzo di storia americana poco conosciuta. Una storia cruda, resa con immagini davvero molto forti che fanno impallidire quelle di “12 anni schiavo”. Una sorta di Olocausto nero che approda su Amazon Prime Video dal 14 maggio in dieci puntate, tra poesia, riscatto e dramma, in una serie ambientata nel Sud degli Stati Uniti, pre-Guerra Civile Americana, che debutterà in più di 240 paesi.

«Per molto tempo l’idea stessa ha suscitato in me sentimenti di vergogna – spiega il regista nella conferenza stampa –. Il trauma generato dalle rappresentazioni della schiavitù è tale che il solo pensiero di creare anch’io immagini simili basta a far riaffiorare la vergogna. A partire da questi presupposti, mi era chiaro che non avrei dovuto fare The Underground Railroad». Ma il regista aggiunge: «Se non ora quando? Quando sarà davvero il momento giusto per sfatare il mito dell’eccezionalismo americano, e offrire una presentazione più realistica della storia con un linguaggio chiaro e deciso?». Cosa mai racconta questa serie oltre l’orrore delle piantagioni? Racconta la storia della disperata fuga da una piantagione in Georgia della giovane Cora Randall (l’esordiente Thuso Mbedu), accusata di omicidio e, soprattutto, la sua ricerca spasmodica della famigerata e leggendaria “ferrovia sotterranea” (Underground Railroad). Cora scoprirà che si tratta solo di una ferrovia immaginaria una rete informale di itinerari segreti e luoghi sicuri utilizzati dal XIX secolo dagli schiavi afroamericani per fuggire nei cosiddetti Stati liberi e in Canada con l’aiuto degli abolizionisti, solidali con la loro causa.

Cora in questa fuga ha però il suo personale nemico, Ridgeway (Joel Edgerton), un cacciatore di taglie determinato a riportarla nella piantagione da cui è fuggita. Un uomo che ha un motivo personale per odiarla: la madre della ragazza, Mabel, è l'unica persona che non sia mai riuscito a catturare. Tornando alla Ferrovia Sotterranea, va detto che raggiunse il suo apice tra il 1810 e il 1850, con oltre 30.000 persone fuggite dalla schiavitù (soprattutto in Canada).

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