La Nuova Sardegna

Omaggio al mare della Sardegna nella sfilata milanese di Prada

Miuccia Prada
Miuccia Prada

Miuccia Prada, che attraverso al Fondazione Medsea sostiene la riforestazione con la Posidonia nel fondale di Capo Carbonara, ha voluto suggerire l'idea di libertà e naturalezza con un'installazione che si affaccia sulle acque trasparenti dell'Isola

20 giugno 2021
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MILANO. C'è il mare cristallino della Sardegna all'uscita dal tunnel-passerella su cui Prada fa sfilare la collezione per la prossima estate, quasi a indicare che la liberazione è vicina, e a trasmettere - dice Miuccia Prada - «un senso di utopia, di ideale, di speranza e positività». Perché «immergersi nella natura, andare in spiaggia, è sinonimo di libertà. È utopico. È davvero un bisogno primario, ma anche un bisogno intellettuale». Prada ha scelto di contribuire alla protezione del mare della Sardegna sostenendo la Fondazione Medsea nel suo progetto di ripristino degli ecosistemi marini con la riforestazione di praterie di Posidonia oceanica nell'area marina protetta di Capo Carbonara.

«Il mondo è così complicato - troppo complicato - ed è facile - racconta in una nota Miuccia Prada, che ha disegnato la collezione con Raf Simons - perdere di vista l'essenza della vita umana. Da diverse stagioni quest'idea mi interessa e la stiamo esplorando in modi diversi». Se prima il focus era sulla tecnologia e sulle macchine, oggi «stiamo pensando al contrario: all'umano, al reale».

«Ciò che questa collezione e questa sfilata vogliono catturare - sintetizza lei - è la gioia del quotidiano, l'idea che vivere la propria vita può essere un'esperienza esaltante. Da una cosa semplice può scaturire una gioia immensa: quando i tempi si fanno complicati, cerchiamo piaceri essenziali e diretti: l'innocenza.» La stessa con cui nel video che presenta la collezione i modelli, all'uscita dal tunnel rosso immaginato dallo studio Amo, provano immergendosi nell'acqua o giocando con la sabbia e il sole in riva al mare. «La sfilata - spiega Raf Simons - rappresenta una transizione, da un tunnel, uno spazio urbano, si arriva al mare. Non volevamo fosse complicata: la storia è pura, diretta. Un passaggio dagli spazi interni a quelli esterni. Dopo la costrizione, la potenza di quel senso di infinito, di un orizzonte senza fine, ci restituisce la sensazione di libertà. È la natura umana.» «L'idea di semplicità e di umanità trasmessa dall'ambientazione in spiaggia, e da questa sfilata, non è - sottolinea il co-direttore creativo di Prada - un rifiuto di quello che c'è stato prima. Le ultime due collezioni erano incentrate sulla tattilità, sulle sensazioni. Le nostre collezioni Prada esplorano diverse espressioni di umanità, delle persone e delle emozioni».

Passando alla moda, Simons spiega che «la collezione è molto semplice, pratica, ma sempre elegante. Molti i capi per il mare, ma anche capi sartoriali. Tutto molto puro, molto semplice. Non ci sono silhouette sovraccariche. Le stesse silhouette per entrambe le soluzioni, in città e in spiaggia, appropriate, ma in modi differenti». Al centro della proposta, il corpo, enfatizzato da short aderenti, tutine intere con immagini marine come sirene e polipi, canottiere con righe come quelle delle sdraio, perché «questa collezione celebra la bellezza del corpo umano e la sua libertà». Un corpo liberato da pantaloni arrotolati come per un bagno imprevisto, ma anche grazie ad accessori come il cappello da pescatore con i passanti per gli occhiali e il portamonete triangolare sulla nuca. Una proposta dove la giacca a 2 bottoni si porta con gli shorts, il bomber di pelle con la pettorina tricottata, il chiodo giallo si alterna alla felpa di spugna jacquard a motivi floreali, con l'aria sbiadita dal sole, la giacca gessata cede il passo alla tutina di cotone a righe.

«Il sentimento primario - conclude Simons - è la gioia. È quasi come un ricordo d'infanzia, la gioia di un bambino che va al mare, il più semplice e puro dei piaceri. In tutta la sua semplicità, molto significativo e senza tempo», come il mare della Sardegna. (Ansa).

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