La Nuova Sardegna

Antonio Caprarica: «La regina Elisabetta non abdicherà mai Dopo di lei? Chissà»

Alessandro Pirina
Antonio Caprarica: «La regina Elisabetta non abdicherà mai Dopo di lei? Chissà»

L'ex corrispondente della Rai da Londra racconta i 70 anni di regno della sovrana britannica

08 luglio 2021
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Ha lavorato a Gerusalemme, Il Cairo, Mosca, Parigi, ma nell’immaginario collettivo Antonio Caprarica resta la voce della Rai da Londra. Sarà per quello stile regale con cui affronta ogni notizia, quel modo di fare molto british per cui ogni volta che apre bocca lo spettatore si aspetta di vedere sullo sfondo Buckingham Palace. Di sicuro, in Italia il giornalista è uno dei più grandi esperti di corona britannica, a cui ha dedicato diversi libri. L’ultimo, “Elisabetta per sempre regina”, edito da Sperling e Kupfer, lo avrebbe dovuto presentare il 15 luglio a Portoscuso, il 16 a Iglesias e il 17 a Sant’Antioco, all’interno del festival “Liberevento”, ma il tour è stato annullato.

Caprarica, la storia di Elisabetta II può essere considerata una favola?

«Non lo è naturalmente, ma la monarchia rappresenta una specie di stereotipo del nostro immaginario che ha bisogno della corona e del “vissero felici e contenti”. Ma la monarchia è anche un’istituzione politica di carne e sangue che può rivelarsi molto efficace come nel caso di quella inglese. C’è poi un terzo aspetto: la monarchia non è solo mito e favola, politica e istituzione, ma è anche una famiglia reale che ci offre tutto il pettegolezzo che ci si può aspettare da una vita di famiglia. Storie di corna, lenzuola, innamoramenti. Il pettegolezzo colma il nostro bisogno di parlare male delle persone importanti e trarre conforto dal fatto che anche i ricchi piangono».

Elisabetta è sovrana dal 1952: che tipo di regina è?

«Un eccellente capo di Stato. In 70 anni di regno da grande impero la Gran Bretagna è diventata una piccola nazione europea. In un tempo in cui tutto peggiorava o diventava diverso una sola cosa buona rimaneva intatta: lei. Elisabetta è stata una roccia in un Paese sconvolto dal drammatico declino. Ma grazie a lei è riuscito a passare indenne da questi mutamenti».

La regina sembra non riesca a fare trapelare emozioni: come è in realtà?

«Il sacrificio principale che Elisabetta ha fatto è stato abrogare le emozioni. Lei si è convinta che gli inglesi non avessero bisogno di vederla ridere o piangere. In occasione degli 80 anni il Times di Londra scrisse: “Maestà, la ringraziamo perché in questi 54 anni di regno non ha mai permesso che la maschera le scivolasse dal volto”. La maschera della regalità, quella che si è sempre tenuta appiccicata in faccia. Nel libro sono andato alla ricerca della vera Elisabetta. Ho cercato di scovare attraverso le incrinature della sua corazza che tipo di donna fosse. Ma penso che lei si sia talmente immedesimata nella figura pubblica che ha dimenticato i suoi connotati privati. A 21 anni ha giurato di prestare servizio al Paese. Per questo credo non abdicherà mai».

Dopo 74 anni di matrimonio è morto il principe Filippo: che rapporto è stato?

«Una grande storia d’amore, soprattutto da parte di lei. Quando lo incontra lei ha 13 anni, lui 18. Il padre non vuole, lei aspetta di diventare maggiorenne. Questo la dice lunga sulla determinazione di Elisabetta. Per 10 anni è stato un grande matrimonio d’amore, finché il senso di inferiorità di Filippo per dover stare due passi indietro alla moglie e la sua inclinazione verso il gentil sesso non lo hanno trasformato in un matrimonio di lavoro. Per Elisabetta è stata una pillola molto amara, ma l’ha inghiottita in nome della corona e della famiglia».

Crede ci siano similitudini tra Diana e Meghan: ?

«No. Diana non voleva creare problemi alla corona, ma vendicarsi di Carlo da cui si era sentita tradita. Diana non ha mai accusato la famiglia reale di tutte le nefandezze di cui invece l’ha accusata Meghan. Diana voleva preservare la monarchia per William, Meghan sembra voglia distruggerla e lo fa dire al marito».

In tanti anni a Londra ha conosciuto la regina?

«La prima volta a un banchetto di Stato: uomini in frac, donne in lungo e gioielli. Quando venni presentato alla regina lei porse le due vita vellutate che offre a coloro che incontra. Chinai il capo e le sfiorai le dita. Poi mi sembrò che lei indugiasse più del solito sulle mie fattezze meridionali. Pensavo di avere fatto colpo, salvo poi scoprire che Sua Maestà detesta le barbe. Non mi guardava con ammirazione ma con aperto biasimo».

Chi sarà il prossimo re d’Inghilterra?

«Non c’è alternativa, la legge di successione dice chiaramente che tocca al primogenito. Ma riuscirà Carlo a sopravvivere alla regina? La statistica gli dà poche chance. Ma se Elisabetta resterà sul trono ancora qualche anno Carlo - da persona intelligente quale è - potrebbe anche porsi l’interrogativo se per il bene della corona non convenga abdicare. Ma questo è il giochino dei se. Di certo, con l’uscita di scena di Elisabetta finirà un modello di monarchia imperiale».
 

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