La Nuova Sardegna

FESTIVAL DI TAVOLARA 

I sogni di Greta Scarano: «Vorrei diventare regista e riuscire a fare ridere»

I sogni di Greta Scarano: «Vorrei diventare regista e riuscire a fare ridere»

È sempre bello ricevere un premio «e mi fa piacere sia stata notata un’interpretazione di una serie, non è scontato per un festival di cinema», sottolinea Greta Scarano. L’attrice è stata insignita...

19 luglio 2021
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È sempre bello ricevere un premio «e mi fa piacere sia stata notata un’interpretazione di una serie, non è scontato per un festival di cinema», sottolinea Greta Scarano. L’attrice è stata insignita del premio Eco Mov al festival di Tavolara per la serie Rai “Chiamami ancora amore”. Occhi espressivi, cadenza romana, non cerca troppo gli obbiettivi ma di contro sono i flash a cercare il suo volto e i suoi gesti, che sanno tanto di spontaneità. L’intervista a bordo piscina dall’Ollastu, poi la consegna del premio sull’isola di Tavolara. È stata lei, ieri sera, la protagonista della rassegna. Greta Scarano, in questi ultimi mesi per molte persone lei è Ilary Blasi, che ha interpretato nella serie tv Sky “Speravo de morì prima”.

Quanto è stato difficile vestire i panni di un personaggio contemporaneo così famoso?

«È stato un doppio salto mortale. All’inizio mi son detta di prendere alla cosa con leggerezza, se mi fossi fermata a razionalizzare non ce l’avremmo fatta né io né Pietro (Castellitto, nella serie Francesco Totti, ndc). Quando è arrivata la parte, era scritta benissimo e mi dava l’opportunità di fare un bel lavoro, non potevo farmi spaventare. Prima di tutto con Ilary ho voluto verificare che tutto fosse vero, e lei ha sottoscritto ogni parola. È una figura non facile, interviene nelle questioni calcistiche, difende le scelte del marito, è chiamata a tenere sotto controllo la famiglia».

Ne parla con molto affetto.

«È difficile che io faccia qualcosa a cui poi non mi affeziono. Da qualche anno a questa parte ho l’opportunità di poter scegliere cosa fare e a che lavori partecipare, cosa che ho comunque sempre cercato di fare, e mi sono divertita tantissimo a fare un personaggio che a volte sembra leggero, un lato che ho avuto modo di esplorare di meno».

Gran parte della sua filmografia racconta ruoli cupi. Le piacerebbe di più interpretare personaggi allegri, far ridere?

«Sì, una strada alternativa a ciò che abitualmente faccio. Non è retorico ma è veramente più difficile far ridere che piangere. Di recente ho girato un film, dove interpreto una strana chef sempre arrabbiata con Salvatore Esposito, è un’opera prima del regista Davide Minnella. Ecco, mi è piaciuto mostrare un lato così diverso. Io che sguazzo nelle cose drammatiche, sono molto insicura a dover fare la brillante. Ci sono amici attori che adoro, come Edoardo Leo e Stefano Fresi, riescono ad avere sempre a trovare il lato divertente nelle cose. Io non sono così: capita che certi aneddoti che racconta Sydney (Sibilia, regista e suo compagno, ndc) diventino divertenti, quando li racconto io proprio non fanno ridere!».

Ma in futuro si vede sempre e solo come attrice o anche con altre vesti?

«Mi piacerebbe fare la regista. In fondo è come ho iniziato, da piccola a 15 anni. Vorrei riprendere ed esplorare quell’aspetto del cinema, da qualche tempo a questa parte cerco soggetti, compro diritti per provare a svilupparli. Film o serie? Scelgo i personaggi, scavalco l’idea di dove vengano proiettati».

Che tipo di film sarebbe l’opera prima di Greta Scarano?

«Un mio riferimento potrebbe essere “Se mi lasci ti cancello”, quel tipo di linguaggio e narrazione. O i film di Inarritu. Recentemente ho scoperto Lanthimos, il suo “La favorita” mi è piaciuto tanto. Poi sicuramente Tarantino, sono cresciuta con “Pulp fiction”: sognando, mi piacerebbe farlo così un film, di intrattenimento ma fighissimo. Mi piace molto Jodie Foster, come attrice Monica Vitti, tutta la commedia italiana, persino Dario Argento è un mio riferimento. Tante cose insieme e diverse, me ne rendo conto, vedremo».

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