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Addio a Sylvano Bussotti, musicista tra eros e poesia

Addio a Sylvano Bussotti, musicista tra eros e poesia

È morto a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno il compositore Sylvano Bussotti. A darne notizia il coniuge Rocco Quaglia, la nipote Michela e le rispettive famiglie. Bussotti, nato a Firenze,...

20 settembre 2021
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È morto a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno il compositore Sylvano Bussotti. A darne notizia il coniuge Rocco Quaglia, la nipote Michela e le rispettive famiglie. Bussotti, nato a Firenze, da circa un paio di mesi era in cura in una residenza per anziani d Milano. E proprio Firenze si stava preparando a festeggiare i 90 anni del compositore e artista nato nel capoluogo toscano il primo ottobre 1931, con cinque giorni dedicati alla sua vasta produzione artistica. L'evento dal titolo «90 Bussotti. Ascolti e visioni su Sylvano Bussotti», in programma dal 20 al 25 settembre 2021, nell'ambito dell'Estate Fiorentina, spiegano gli organizzatori, si terrà ugualmente, a questo punto, per celebrarne la memoria.

Fra il 1958 e il 1960 le prime composizioni di Bussotti richiamarono l'attenzione di Pierre Boulez e di David Tudor, ottenendo un'immediata risonanza negli ambienti delle avanguardie musicali, anche se il giovane compositore fiorentino dichiarava di non identificarsi in alcun radicalismo strutturalistico. Questa posizione eccentrica, sottolineata non di rado provocatoriamente nelle composizioni, negli scritti e nel comportamento stesso di Bussotti, non distolse tuttavia l'attenzione del mondo musicale dalla sua singolare e composita fisionomia di creatore. Già nelle sue prime composizioni si notano un gusto della vocalità e della calligrafia timbrica che nascono da una concezione della musica nella quale sensualismo e gestualità, svincolati da qualsiasi costrizione formale, giustificano lo scontro e l'incontro d'intuizioni liriche e di decorativismo, di atmosfere sognanti e di urtanti impasti sonori. Caratteri, questi, rimasti pressoché costanti anche nelle opere della maturità, contribuendo a delineare la fisionomia di un artista continuamente insidiato dalle proprie contraddizioni e inquietudini, e però sempre emergente in prima persona ad affermare la ribellione dell'eros – come Bussotti chiama la propria libertà individuale – contro le codificate costrizioni della civiltà di massa.

Bussotti è stato anche scenografo e regista nel teatro musicale e nel balletto, tentando anche qualche esperienza cinematografica. A cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta è stato direttore del teatro La Fenice di Venezia. «Una personalità grandissima – commenta il sovrintendente del teatro Massimo di Palermo, Francesco Giambrone, con il quale Bussotti ha a lungo collaborato –. Un artista straordinario ed eclettico, che con sguardo acuto e anticonformista ha saputo guardare con rara profondità al nostro tempo, regalandoci creazioni indimenticabili nelle più diverse espressioni artistiche».

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