La Nuova Sardegna

IN SCENA OGGI A CAGLIARI 

Marco Nateri: «Il mio Pinocchio visto da un bimbo dei nostri giorni»

Roberta Sanna
Marco Nateri: «Il mio Pinocchio visto da un bimbo dei nostri giorni»

CAGLIARI. Conclusa da pochi giorni la tappa a Nuoro del bel progetto “Fragili fogli”, omaggio all’artista sarda Edina Altara, Marco Nateri – infaticabile costumista, scenografo, animatore in...

16 ottobre 2021
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CAGLIARI. Conclusa da pochi giorni la tappa a Nuoro del bel progetto “Fragili fogli”, omaggio all’artista sarda Edina Altara, Marco Nateri – infaticabile costumista, scenografo, animatore in laboratori e insegnante in accademie, autore e regista – riparte firmando nelle sue molteplici vesti due spettacoli in scena questa settimana in Sardegna. “Spogliarello” con Marta Proietti Orzella e Alessandra Leo da un testo di Buzzati, ha aperto ieri a Tempio la rassegna Cedac al Carmine (dopo l’applaudito debutto nel capoluogo), mentre oggi alle 20.30 ai Giardini sotto le mura di Cagliari andrà in scena la prima di “Io, pinocchio”, scritto insieme a Gianluca Erriu, anche autore delle musiche, prodotto da Asmed e Ente Concerti Città di Iglesias, realtà con cui Nateri collabora da tempo. «È un monologo in nove scene che amo moltissimo – spiega Nateri – in cui ho voluto affiancare una alter-ego alla protagonista Velia Dritti, mantenuta benestante degli anni ’50 a Milano, che fin dalla prima scena perde il suo status con la morte del vecchio amante, e percorre una sorta di via crucis. Questa edizione di “Spogliarello”, invece, è prodotta dal Teatro del Segno per il festival di Santulussurgiu del 2019. Le canzoni che muovono l’azione sono di Mina, Caterina Valente, Milly, cantate dalle interpreti».

Lo spettacolo su Pinocchio ha per protagonisti un bambino di undici anni, Riccardo Zoccheddu, e Sara Pischedda, anche creatrice delle coreografie. «Una nuova avventura a cui tengo tanto – racconta il regista – . In scena un bambino e una mamma, aprono in anticipo un dono, il libro di Pinocchio. Come in un sogno e in un gioco, prendono vita i personaggi, divisi tra i due interpreti. Ogni volta che lavoro su Pinocchio, all’interno di laboratori, scopro nuove cose di questo capolavoro. Quindi non solo Mangiafuoco, la Fata e Lucignolo, ma entrano in scena anche il Paese delle api operose, oppure le Faine, che mi hanno sempre incuriosito». Ma soprattutto – sottolinea Nateri – è stato importante il lavoro fatto con il giovanissimo interprete, incontrato in un ciclo di laboratori scolastici con Asmed, con la realizzazione di messinscene complete. «Per il Pinocchio non solo mi son fidato di Riccardo, ma anche affidato a lui, alla sua lettura. Altri aspetti per me importanti sono la presenza della madre – assente per Collodi – per cui ho potuto racconta il rapporto madre-figlio, e anche il toccare, senza affondare troppo, temi come il lavoro minorile, quando il burattino è costretto a lavorare».

Segnalato un terzo debutto per Marco Nateri, che firma i costumi de “Lo straniero”, da martedì 19 al teatro delle Saline, la lista non è conclusa. «Proprio ieri è arrivato un mio spettacolo a Bruxelles – svela il regista – dal progetto “Dreaming: il Paese della speranza” che parla di migrazioni. Quest’estate, dopo il festival Adriatico/Mediterraneo di Ancona, è stato in tournée in Spagna e Grecia. È la prima volta in cui oltre scene e costumi firmo una regia “fuori”, occasione che mi ha entusiasmato e rende ancor più solido il tassello della regia, anche se la mia professione principale resta il costumista, soprattutto per l’opera, e la relativa docenza, da quest’anno all’Accademia Teatro alla Scala. Il settore dell’insegnamento dell’arte è fondamentale. A breve uscirà un video sul “Flauto magico” di Mozart, in cui gli alunni hanno mostrato di saperne più di me. E ho potuto vedere quanto siano stimolati dalle forme artistiche e dalle modalità in cui in primo piano c’è l’ascolto. Ascoltare i bambini è fondamentale, scoprendo quante cose sanno. È un mestiere bellissimo».



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