«Canto la vita e la bellezza con la musica dei popoli»
di Monica De Murtas
La cantante sarà in scena oggi al teatro Verdi per la rassegna “Voci di donna” Presenterà l’album “Morabeza” e interpreterà un brano di Francesca Corrias
29 novembre 2021
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SASSARI. Gran finale del cartellone di “Voci di donna” organizzato dalla cooperativa Teatro e/o Musica che si conclude oggi alle 21 al teatro Verdi con l’attesissimo spettacolo di Tosca “Morabeza in teatro”. La cantante e attrice romana considerata tra le voci più belle e versatili del panorama italiano ed estero è da molti anni un’appassionata ricercatrice in campo musicale da sempre interessata alle musiche del mondo. In questo nuovo progetto in prima regionale che sta ottenendo un enorme successo in tutta Europa Tosca conduce il pubblico in un viaggio tra le atmosfere di un immaginario salotto sudamericano attraverso un dialogo continuo con i suoi musicisti.
In scaletta, accanto ad alcune sorprese, i brani dell’album “Morabeza” per cui nel 2020 Tosca ha ottenuto due Targhe Tenco: miglior interprete di canzoni e migliore canzone con “Ho amato tutto”. Il concerto mette in scena la contaminazione fra i popoli in un intreccio di musiche: francesi, brasiliane, portoghesi, tunisine e africane. «Questo progetto nasce per il teatro – dice Tosca – non sempre si riesce a realizzare un’idea proprio come l’avevi in mente ma in questo caso posso dire che il sogno si è avverato. Dopo l’uscita del disco nel 2019 la pandemia ci ha fermato ma è stata anche un’occasione per progettare, lavorare con cura, sviluppare le idee e poi aspettare, pazientemente. Finalmente ora possiamo far conoscere al pubblico, dentro i teatri il nostro lavoro e sono davvero orgogliosa di come sta andando. “Morabeza in teatro” si è concretizzato grazie anche all’impegno di tutta la band che mi accompagna e con cui abbiamo fatto ormai un bel pezzo di percorso insieme. Siamo un grande famiglia di zingari che amano la musica, che si nutrono di musica. Abbiamo le stesse passioni e le stesse curiosità». “Morabeza” è un viaggio nei luoghi e nelle emozioni e nel suo nome riprende una parola capoverdiana che indica la nostalgia del passato appena trascorso.
“La morabeza descrive una sensazione positiva – prosegue Tosca – che rende felici. Morabeza è la presa di coscienza della bellezza di un presente che presto sappiamo apparterrà al passato. La certezza della nostalgia che accompagnerà il ricordo. Riuscire a riconoscere e godere di quel momento magico che mai più tornerà è l’essenza della morabeza capoverdiana e anche del nostro spettacolo». La tessitura del live ha un filo conduttore cucito da Massimo Venturiello, che cura anche la messa in scena. Sul palco con Tosca i musicisti diretti da Joe Barbieri: Giovanna Famulari, Massimo De Lorenzi, Elisabetta Pasquale, Luca Scorziello, Fabia Salvucci. «Il concerto di Sassari sarà ricco di sorprese – conclude Tosca – e di brani presentati in esclusiva che non saranno replicati in altre tappe. Aprirò la serata con una canzone della musicista sarda Francesca Corrias e registreremo la serata in vista della pubblicazione di un live del concerto. Ho lavorato con tanti artisti sardi eccezionali tra cui Paolo Fresu, Elena Ledda e Franca Masu collaborando a progetti che ho amato profondamente. Credo che “Non poto reposare” sia la più bella canzone d’amore mai scritta. Non so se la mia passione per la musica del mondo mi porterà ad approfondire ulteriormente la tradizione sarda, la vostra lingua è bella quanto difficile ma... mai dire mai la mia curiosità è davvero insaziabile».
In scaletta, accanto ad alcune sorprese, i brani dell’album “Morabeza” per cui nel 2020 Tosca ha ottenuto due Targhe Tenco: miglior interprete di canzoni e migliore canzone con “Ho amato tutto”. Il concerto mette in scena la contaminazione fra i popoli in un intreccio di musiche: francesi, brasiliane, portoghesi, tunisine e africane. «Questo progetto nasce per il teatro – dice Tosca – non sempre si riesce a realizzare un’idea proprio come l’avevi in mente ma in questo caso posso dire che il sogno si è avverato. Dopo l’uscita del disco nel 2019 la pandemia ci ha fermato ma è stata anche un’occasione per progettare, lavorare con cura, sviluppare le idee e poi aspettare, pazientemente. Finalmente ora possiamo far conoscere al pubblico, dentro i teatri il nostro lavoro e sono davvero orgogliosa di come sta andando. “Morabeza in teatro” si è concretizzato grazie anche all’impegno di tutta la band che mi accompagna e con cui abbiamo fatto ormai un bel pezzo di percorso insieme. Siamo un grande famiglia di zingari che amano la musica, che si nutrono di musica. Abbiamo le stesse passioni e le stesse curiosità». “Morabeza” è un viaggio nei luoghi e nelle emozioni e nel suo nome riprende una parola capoverdiana che indica la nostalgia del passato appena trascorso.
“La morabeza descrive una sensazione positiva – prosegue Tosca – che rende felici. Morabeza è la presa di coscienza della bellezza di un presente che presto sappiamo apparterrà al passato. La certezza della nostalgia che accompagnerà il ricordo. Riuscire a riconoscere e godere di quel momento magico che mai più tornerà è l’essenza della morabeza capoverdiana e anche del nostro spettacolo». La tessitura del live ha un filo conduttore cucito da Massimo Venturiello, che cura anche la messa in scena. Sul palco con Tosca i musicisti diretti da Joe Barbieri: Giovanna Famulari, Massimo De Lorenzi, Elisabetta Pasquale, Luca Scorziello, Fabia Salvucci. «Il concerto di Sassari sarà ricco di sorprese – conclude Tosca – e di brani presentati in esclusiva che non saranno replicati in altre tappe. Aprirò la serata con una canzone della musicista sarda Francesca Corrias e registreremo la serata in vista della pubblicazione di un live del concerto. Ho lavorato con tanti artisti sardi eccezionali tra cui Paolo Fresu, Elena Ledda e Franca Masu collaborando a progetti che ho amato profondamente. Credo che “Non poto reposare” sia la più bella canzone d’amore mai scritta. Non so se la mia passione per la musica del mondo mi porterà ad approfondire ulteriormente la tradizione sarda, la vostra lingua è bella quanto difficile ma... mai dire mai la mia curiosità è davvero insaziabile».
