La Nuova Sardegna

1991. Con Nathan Never tre autori sardi ripensano Blade Runner e Alien

di Fabio Canessa
Il primo numero di Nathan Never, uscito nel giugno 1991
Il primo numero di Nathan Never, uscito nel giugno 1991

Vigna, Serra e Medda creano il fumetto di fantascienza che guarda ai capolavori del cinema. "Il monolito nero" (ispirato a Kubrick) è il vero albo inaugurale, scritto dall'intero gruppo

03 dicembre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





Ritorno al futuro. La data da impostare sulla macchina del tempo è il 18 giugno del 1991. È il giorno in cui arriva nelle edicole un nuovo fumetto di Sergio Bonelli Editore, la prima serie di genere fantascientifico: Nathan Never. I lettori delle storie proposte dalla popolare casa editrice, abituati da tempo alle avventure di frontiera di Tex e Zagor e da qualche anno a quelle più metropolitane e contemporanee di Dylan Dog, vengono sbalzati nel XXII secolo con le indagini dell’Agente Speciale Alfa. L’idea arriva da tre autori, la banda dei sardi: Bepi Vigna, Antonio Serra, Michele Medda.

Il primo è di Baunei, il secondo è nato ad Alghero, il terzo a Cagliari. Si sono incontrati nel capoluogo, agli inizi degli anni Ottanta. Nello stesso periodo in cui al cinema usciva un film che sarà per loro fonte di ispirazione primaria: “Blade Runner” di Ridley Scott. Il personaggio di Nathan Never si rifà infatti a Rick Deckard, il protagonista del film interpretato da Harrison Ford. Non l’unica influenza per i tre sceneggiatori che guardano anche alle opere di Isaac Asimov, al cyberpunk, a serie televisive di genere e altri film di fantascienza come “Alien” (uno dei personaggi, Legs Weaver, è direttamente ispirato all’attrice Sigourney Weaver).

Dopo aver maturato diverse esperienze, realizzando storie di alcune note testate Bonelli, i tre autori propongono all’editore milanese un progetto per una serie fantascientifica. L’idea si concretizza nel giugno del 1991 con l’uscita del primo numero di Nathan Never intitolato proprio “Agente Speciale Alfa” con disegni di Claudio Castellini e testi di Antonio Serra. Anche se il vero albo inaugurale si può considerare il successivo, “Il monolito nero” (riferimento al capolavoro di Kubrick “2001: Odissea nello spazio) scritto da tutti e tre i creatori. Dall’inizio di quell’estate la serie a non si è mai fermata: trent’anni di vita, centinaia di albi, traduzioni in diversi Paesi, diversi spin-off. Un pezzo importante della storia del fumetto italiano.

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative