Il futuro dei Tazenda tutto “Oro e Cristallo”
di Giovanni Dessole
La storica band racconta il lancio di questo nuovo singolo in cui il pop incontra l’elettronica e il belcanto di Matteo Desole
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«La musica d’autore e il mondo classico si innamorano con grande leggerezza in questo nostro singolare brano. Siamo stati testimoni di una forza che ci ha guidato verso il cuore di quello che è diventato Oro e Cristallo». Messaggio firmato Tazenda, recapitato dritto al cuore dei fan della storica band isolana che oggi esce con il nuovo singolo “Oro e Cristallo” - brano realizzato in featuring con il tenore Matteo Desole - estratto dall’album Antìstasis e pronto a regalarsi alle frequenze, agli schermi e alle platee (già stasera alle 21 al teatro “Tonio Dei” di Lanusei e poi ancora sabato alle 21 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari) nella volata ad un 2022 che si spera possa essere un ritorno in grande stile alla musica sul palco.
Spinta verso il nuovo e rispetto delle radici, attivazioni di sinapsi artistiche contro i meri stereotipi, contaminazione costante e ricercata, “Oro e Cristallo” è incontro d’arti. Incontro fra Nicola Nite Gigi Camedda e Gino Marielli e il giovane cantante d’opera Matteo Desole, con l’orchestra classica diretta dal maestro Stefano Garau a fare da preziosa cornice e collante.
Che valore ha Oro e Cristallo nella vostra personalissima scala di valori?
«Un valore altissimo, ci rappresenta in quanto novità. Amiamo sperimentare, inteso spesso come fare passi in avanti nel tempo: elettronica, collaborazioni con artisti giovai, nuove tecnologie a supporto e nuovi tipi di scrittura. A volte invece la sperimentazione si attua facendo un passo indietro, a km0: abbiamo voluto valorizzare il bel canto, la melodia italiana che il mondo ama, quella di Pavarotti e di Bocelli, del nostro Francesco Demuro e di Matteo Desole. L’esperimento è riuscito anche grazie alla presenza dell’orchestra del Conservatorio di Sassari diretta magistralmente da Stefano Garau. E da un testo che ha una strofa a raccontare in italiano, fra poesia e prosa, il nostro concetto di amore, e un inciso che strizza l’occhio al bel canto con testo immaginifico».
Un nuovo estratto da Antìstasis, album della musica ritrovata dopo lo tsunami pandemico.
«Quando si inizia un nuovo ciclo, in qualsiasi ambito della vita, è sempre una grande festa. C’è sempre dietro l’angolo l’ignoto, ma è proprio l’ignoto a contenere l’energia che pervade il nostro corpo. Far uscire un disco sapendo che le canzoni resteranno per sempre, nel bene e nel male, significa imprimere una traccia nel sentiero della tua vita artistica e personale. Aggiungere nuove fotografie all’album di famiglia dà sempre una dimensione di quel che si fa con consapevolezza, che per noi è quella di chi ha 20 album alle spalle. La pandemia ha creato un muro fra le persone e quel che c’è là fuori. Una volta abbattuto, ripreso a suonare e ad andare ai concerti, abbiamo apprezzato ancora di più ciò che ci è mancato. Il pubblico ci ha fatto capire una cosa semplice ma fondamentale: la musica non è un fatto privato, è un fatto di condivisione».
Un singolo che può spopolare in radio.
«Avendo un nuovo disco, un nuovo singolo, si riapre il rapporto con i media e le radio: il desiderio è essere ascoltati da più gente possibile».
Idee, sorprese e programmi per il 2022?
«Tanta voglia di suonare e un disco ancora tutto da promuovere dal vivo. Abbiamo circa 120 canzoni, cercheremo di farle conoscere tutte nei nostri live».
Sorprese?
«Speriamo che l’universo ci regali qualcosa di imprevisto. Ci sono tante cose in cantiere, meglio lasciarsi sorprendere».
Spinta verso il nuovo e rispetto delle radici, attivazioni di sinapsi artistiche contro i meri stereotipi, contaminazione costante e ricercata, “Oro e Cristallo” è incontro d’arti. Incontro fra Nicola Nite Gigi Camedda e Gino Marielli e il giovane cantante d’opera Matteo Desole, con l’orchestra classica diretta dal maestro Stefano Garau a fare da preziosa cornice e collante.
Che valore ha Oro e Cristallo nella vostra personalissima scala di valori?
«Un valore altissimo, ci rappresenta in quanto novità. Amiamo sperimentare, inteso spesso come fare passi in avanti nel tempo: elettronica, collaborazioni con artisti giovai, nuove tecnologie a supporto e nuovi tipi di scrittura. A volte invece la sperimentazione si attua facendo un passo indietro, a km0: abbiamo voluto valorizzare il bel canto, la melodia italiana che il mondo ama, quella di Pavarotti e di Bocelli, del nostro Francesco Demuro e di Matteo Desole. L’esperimento è riuscito anche grazie alla presenza dell’orchestra del Conservatorio di Sassari diretta magistralmente da Stefano Garau. E da un testo che ha una strofa a raccontare in italiano, fra poesia e prosa, il nostro concetto di amore, e un inciso che strizza l’occhio al bel canto con testo immaginifico».
Un nuovo estratto da Antìstasis, album della musica ritrovata dopo lo tsunami pandemico.
«Quando si inizia un nuovo ciclo, in qualsiasi ambito della vita, è sempre una grande festa. C’è sempre dietro l’angolo l’ignoto, ma è proprio l’ignoto a contenere l’energia che pervade il nostro corpo. Far uscire un disco sapendo che le canzoni resteranno per sempre, nel bene e nel male, significa imprimere una traccia nel sentiero della tua vita artistica e personale. Aggiungere nuove fotografie all’album di famiglia dà sempre una dimensione di quel che si fa con consapevolezza, che per noi è quella di chi ha 20 album alle spalle. La pandemia ha creato un muro fra le persone e quel che c’è là fuori. Una volta abbattuto, ripreso a suonare e ad andare ai concerti, abbiamo apprezzato ancora di più ciò che ci è mancato. Il pubblico ci ha fatto capire una cosa semplice ma fondamentale: la musica non è un fatto privato, è un fatto di condivisione».
Un singolo che può spopolare in radio.
«Avendo un nuovo disco, un nuovo singolo, si riapre il rapporto con i media e le radio: il desiderio è essere ascoltati da più gente possibile».
Idee, sorprese e programmi per il 2022?
«Tanta voglia di suonare e un disco ancora tutto da promuovere dal vivo. Abbiamo circa 120 canzoni, cercheremo di farle conoscere tutte nei nostri live».
Sorprese?
«Speriamo che l’universo ci regali qualcosa di imprevisto. Ci sono tante cose in cantiere, meglio lasciarsi sorprendere».