A Laconi dalla famiglia Carta il regno del tartufo sardo
Isola dei sapori è l'unica azienda sarda che commercializza il pregiato tubero
Il must è a scaglie sull’uovo al tegamino. Ma ci si può far investire dal suo profumo unico anche con un piatto di tagliolini o nel risotto. Stiamo parlando del tartufo che, una volta appannaggio solo delle tavole dei ricchi e in regioni lontane dalla nostra, oggi è raccolto in Sardegna e tutto sommato è più accessibile di quanto si pensi.
La famiglia Carta di Laconi è titolare dal 2016 dell’azienda Isola de isapori, unica in Sardegna a raccogliere e commercializzare il prezioso tubero. Uno strano prodotto della natura che in Italia ha fatto la fortuna della città di Alba e del suo territorio dove si raccoglie il tartufo bianco, un gioiello gastronomico desiderato in tutto il mondo.
«In Sardegna non abbiamo il bianco di Alba – dice Veronica Carta, 26 anni, che assieme al padre Marco, alla mamma Eleonora Caredda e alla sorella Federica (24) gestisce l’azienda – ma posso assicurare che i nostri tartufi sono gustosissimi e in grado di trasformare un pranzo o una cena in un’esperienza accattivante».
Tutto è iniziato dal lavoro di Marco Carta, da sempre allevatore di cani e da 30 anni raccoglitore di tartufi e altri prodotti del bosco. «È successo che mio padre ha cominciato ad abbinare il lavoro al suo hobby addestrando i cani alla ricerca dei tartufi. Oggi abbiamo dodici meravigliosi meticci in grado di individuare i tartufi maturi (fiutano solo quelli, quindi non c’è pericolo di raccogliere prodotti inservibili come accade a chi raccoglie senza cani) e commercializziamo nella sede di Laconi dove si trova anche il laboratorio in cui prepariamo i prodotti da conserva a base di tartufo. Sempre lì abbiamo allestito una tartufaia nella quale, in collaborazione con l’università di Sassari, studiamo la formazione dei tartufi sperimentando e simulando l’habitat naturale della loro crescita». Di fronte al laboratorio si trovano gli orti dai quali la famiglia Carta ottiene i vegetali impiegati per realizzare le salse e gli altri prodotti in barattolo. Insomma, tutto fatto in casa, con la possibilità, per i visitatori, di andare a cercare i tartufi (che crescono sulle radici delle querce, delle roverelle ma anche del corbezzolo) con i cani e poi di degustare i tuberi raccolti direttamente sul posto in un pinnetto ristrutturato proprio all’inizio del bosco. Si tratta di escursioni invernali, esperienze nel silenzio in compagnia degli animali richiestissime, come i tartufi di Laconi che l’azienda vende in tutta Europa. Da alcuni mesi Isola dei sapori (alla quale conferiscono tanti raccoglitori del territorio) è sbarcata a Cagliari con un punto vendita in viale Mameli 59, Emerald Tartufi, gestito da Veronica e Federica e da cui si riforniscono i ristoranti che nel territorio offrono un menu gourmet.
Per un prodotto della terra così prelibato ci sarà certamente da fare uno sforzo economico. Roba per palati benestanti insomma. Il tartufo nero estivo (scorzone), spiega Veronica, va da dai 15 ai 25 euro all’etto, l’uncinato (scorzone invernale) dai 35 ai 50 euro, il bianchetto o marzuolo da 40 a 60 mentre il tartufo nero pregiato può arrivare ai 120 euro all’etto. Si consideri che il tartufo bianco di Alba costa in media 600 euro all’etto. «Ma importante – conclude – è che per condire una pietanza per diverse persone è sufficiente una piccola quantità di tartufo». E la spesa, a quanto pare, è decisamente ripagata.