La Nuova Sardegna

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“Please Please me” e fu subito leggenda, 60 anni fa il primo album dei Beatles

di Enrico Gaviano
“Please Please me” e fu subito leggenda, 60 anni fa il primo album dei Beatles

Il 33 giri pubblicato il 22 marzo del 1963 rimase al 1° posto in Gran Bretagna per 30 settimane scalzato soltanto dal loro secondo lp

18 marzo 2023
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Please please me, l’album d’esordio dei Beatles compie 60 anni. Il 22 marzo del 1963 il disco uscì in Inghilterra e andò presto in testa alla classifica di Record Retailer, che registrava le vendite del Regno Unito. Un boom in qualche modo inatteso, visto che in genere all’epoca gli Lp che venivano stampati dopo un buon successo di un singolo da parte di un cantante o di un gruppo erano sempre di scarsa qualità. L’album di John Lennon, Paul Mc Cartney, George Harrison e Ringo Starr (che da pochi mesi aveva preso il posto alla batteria di Pete Best) diede l’inizio a un’autentica rivoluzione nel mondo della musica. Pensare che il quartetto di Liverpool solamente un anno prima era stato scartato senza appello dai dirigenti della Decca, una delle più forti case discografiche in attività. I Fab Four fecero il provino il primo gennaio del 1962 arrivando agli studi londinesi della Decca con tutta la strumentazione caricata su un camion mezzo scassato. Dopo il giorno di Capodanno il verdetto si fece attendere per quasi un mese e poi arrivò la sentenza: niente contratto. Brian Epstein il manager-mentore dei Beatles si infuriò con i dirigenti della casa discografica: «Ma non capite? Questi quattro sono una bomba, diventeranno più famosi di Elvis Presley», ma quelli lo guardarono con un sorrisetto di commiserazione e lo liquidarono.

A capire invece che potenzialità aveva il complesso fu un manager della Emi, altra potente società discografica: George Martin. Ascoltò il nastro portatogli da Epstein pochi mesi dopo quella bocciatura e poi fece il provino con il contratto già pronto per la firma. Era l’inizio di giugno del 1962. Quattro mesi dopo l’uscita del primo 45 giri, Love me do. L’accoglienza del mercato fu buona visto che andò in classifica sino al 17° posto. Meglio fece all’inizio del 1963, il secondo 45 giri, Please Please me che a febbraio arrivò in cima alla classifica. I tempi per un lp erano insomma maturi.

La gestazione del 33 giri fu incredibile, come tutto quello che riguarda la storia dei Beatles. Il disco fu infatti registrato in una sola giornata nei mitici studi di Abbey Road a Londra. L’11 febbraio John, Paul, George e Ringo entrarono in sala di registrazione alle 10 e ne uscirono poco prima delle 23. Ultima canzone la cover di Twist and shout che fu incisa una sola volta perché John Lennon sofferente per un mal di gola gettò definitivamente la spugna. Furono registrati una ottantina di takes e alla fine il 33 giri con 14 brani era pronto.

Sull’album vennero incise 8 canzoni originali dei Beatles tutte scritte e cantate dalla ditta Lennon-Mc Cartney e 6 cover. I pezzi originali sono I Saw her standing there, che apre il disco, Misery, Ask Me Why, Plaease Please me, Love me do, P.S. i love you, There’s a place e Do you want to know a secret , quest’ultima interpretata da George Harrison.

Le cover sono Anna (di Arthur Alexander), Chains (Gerry Goffin e Karol King), Boys (Luther Dixon e Wes Farrel) in cui canta Ringo Starr, e ancora Baby it’s you che fra gli autori vanta anche Burt Bacharach insieme a Luther Dixon e Mack Davis, ancora A taste of honey di Bobby Scott e Ric Marlow, che fu poi riarrangiata nel 1965 da Herb Albert diventando fra l’altro anche la popolarissima sigla di Tutto il calcio minuto per minuto. Infine Twist and shout di Phil Medley e Bert Russell, un pezzo che i Beatles suonavano per chiudere i concerti e che in seguito venne utilizzato per lo stesso motivo anche nelle esibizioni dal vivo di Bruce Springsteen.

L’album resterà in vetta alle classifiche di vendita per 30 settimane, quasi sette mesi , prima di essere superato solo dal secondo 33 giri del gruppo di Liverpool, Whit The Beatles. La Beatlesmania era scoppiata definitivamente. Seguiranno, sino al ’69 anno di scioglimento del gruppo, altri 11 album che consegneranno i Fab Four alla leggenda della musica.
 

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