La Nuova Sardegna

Gusto

Pasticceria Ditrizio, a Cagliari un maritozzo così buono non s’era mai visto

di Enrico Gaviano
Pasticceria Ditrizio, a Cagliari un maritozzo così buono non s’era mai visto

In pochi mesi Piero Ditrizio e sua moglie Valentina Fais sono entrati tra i big italiani

07 gennaio 2024
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Piero Ditrizio, pasticcere di 35 anni, ha conquistato Cagliari in poco tempo diventando da poco più di tre anni un punto di riferimento imperdibile nei percorsi gourmet della città. È una storia, la sua, in cui la volontà, il sacrificio e l’amore si sono fusi sino a portare all’apertura della pasticceria Ditrizio in via Crispi, quartiere della Marina, giusto alle spalle del municipio. Frutto della scelta fatta da Piero Ditrizio con Valentina Fais, sua moglie, anche lei 35enne, conosciuta nella penisola e con cui ha vissuto l’esperienza fondamentale nella sua formazione a Tuscania, nella scuola di Rossano Boscolo.

Una coppia che dopo aver pensato alla possibilità di gestire la Boscolo Etoile Academy, ha invece virato verso la scelta di vita, un negozio in proprio. C’era da decidere dove, però. Piero e Valentina hanno pensato a Milano, Torino e Firenze. Poi lei ha lanciato l’idea, che si è dimostrata vincente: “Andiamo a Cagliari, a casa mia”. Perché? “Cagliari è in grande crescita – dice Valentina Fais, della famiglia che gestisce anche il ristorante Josto e la pizzeria Framento – ed ero sicura che a lui sarebbe piaciuta». «In effetti mi sono innamorato subito della città – replica Piero –, della sua bellezza e della sua cultura prima ancora di capire che non solo il suo decollo come città turistica ma anche il buon gusto dei cagliaritani avrebbero fatto al caso nostro».

L’apertura del locale, lì dove sino a una decina di anni fa c’era un altro luogo storico di Cagliari, la pasticceria Delizia, è avvenuta a giugno del 2020. «Tra una chiusura e un’altra determinate dal Covid. Per un po’ di tempo, vista la pandemia, abbiamo lavorato prevalentemente con l’asporto, ma è stata evidentemente la nostra fortuna. Perché quel tipo di attività ci ha consentito di farci conoscere comunque in città». Il successo è arrivato in pochi mesi. Il Gambero rosso e riviste e siti specializzati come Identità golose o Reporter Gourmet hanno subito elevato la pasticceria Ditrizio fra le big italiane. «Sono nato praticamente dentro una pasticceria – ricorda Piero – la Gourmandise che mio padre ha aperto nel 1974 a Barletta. Nei giorni in cui non ero a scuola stavo lì. Ho imparato tanto ma poi ho deciso di staccarmi, di provare a vedere il mondo oltre la mia città e cercare di capire che futuro potevo avere. Questo risultato mi riempie davvero di felicità».

Affacciarsi dentro il piccolo locale di via Crispi equivale ad ammirare dei piccoli gioielli nelle vetrine coloratissime. Dolci e salati di cui si percepisce il sapore anche solo guardandoli. La scelta è varia e rappresenta un viaggio nelle golosità: mignon, babá, veneziane, pasticciotto leccese, cannolo siciliano, arancina, pizzetta sfoglia cagliaritana, croissant dolci e salati, torte moderne. E poi il maritozzo, che la stessa “Identità golose” piazza fra i migliori d’Italia. «Lievito naturale e due giorni di lavorazione – ricorda Ditrizio –. Alla fine il prodotto è perfetto, e incontra molto successo».

Prima però un lungo cammino: Barletta, Pescara, Tuscania, quindi Lione da un maestro come Richard Séve, e ancora un ristorante due stelle Michelin di Londra (l’Hibiscus) da Claude Bosi, e l’hotel Four season di Singapore. «Tutte tappe importantissime per la mia preparazione – conclude Piero Ditrizio – e decisive nel portarmi a un bivio: pasticceria da ristorazione o da laboratorio. Ho optato per la seconda, con il conforto del grande sostegno di Valentina».

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