La Nuova Sardegna

Cinema

Parata di stelle al Festival di Cannes. Paul Schrader ritrova Richard Gere 44 anni dopo

di Alessandro Pirina
Parata di stelle al Festival di Cannes. Paul Schrader ritrova Richard Gere 44 anni dopo

Il grande maestro aveva diretto il divo americano in “American gigolo” che lo consacrò a Hollywood. Emma Stone: «Yorgos Lanthimos è la mia musa» Ma sulla Croisette oltre agli applausi si sentono fischi

18 maggio 2024
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Un festival di Cannes all’insegna di grandi star e grandi ritorni. Dopo la Palma d’Onore a Meryl Streep, solo alla sua seconda volta sulla Croisette nella sua lunga e strepitosa carriera, e l’attesissimo ritorno di Francis Ford Coppola con “Megalopolis” con un cast stellare che va da Adam Driver a Giancarlo Esposito, è stato il turno di due grandi maestri del cinema. Da un lato, Yorgos Lanthimos, che reduce dal successo di Venezia, ripropone Emma Stone e Willem Dafoe in “Kinds o Kindness”, dall’altro Paul Schrader che in “Oh, Canada” schiera una coppia di primo ordine come Richard Gere e Uma Thurman, nel film affiancati dal sempre più richiesto Jacob Elordi.

Tra fischi e applausi Un trittico sull’umanità prigioniera del controllo, oppure una fiaba in tre episodi per raccontare il mito dell’individuo come padrone di se stesso. Il lucido cinismo di Yorgos Lathimos in “Kinds of Kindness” vede in scena Emma Stone, Jesse Plemons e Willem Dafoe, ripartiti in tre storie brevi ma non troppo, in cui si giocano ruoli diversi, tutti legati da un filo comune: la paura di perdere il controllo della propria vita e allo stesso tempo il desiderio di affidarla totalmente a qualcun altro. Reazioni contrastanti sulla Croisette, dove la proiezione del film è stata accompagnata dagli applausi, ma anche da molti fischi. «Non sono io la sua musa, è lui che è la mia – ha detto Emma Stone in conferenza stampa sul rapporto che la lega al regista greco –. Sento di poter fare qualsiasi cosa con lui, abbiamo lavorato insieme così tante volte. Mi fido di lui più che di qualunque altro regista e ho avuto la fortuna di lavorare con tanti grandi autori».

Garanzia Schrader Il maestro del cinema americano ritrova in “Oh Canada”, tratto dal romanzo di Russell Banck “Foregone”, uscito in Italia come “I tradimenti”, uno dei suoi attori simbolo, quel Richard Gere che nel 1980 proprio Paul Schrader lanciò con “American gigolo”. Questa volta però la star entra nei panni di Leonard Fife, un celebre documentarista ormai malato terminale. Stanco, confuso e determinato a dire le sue ultime verità, l’uomo accetta di essere filmato da un suo ex allievo per un documentario intervista, nel quale ripercorrere la sua vita, ma a patto che alle riprese sia sempre presente Emma, la sua amata seconda moglie, nel cui ruolo troviamo Uma Thurman, tornata su un set a sei anni di distanza da ”La casa di Jack” di Lars Von Trier.

Nell’attesa di Sorrentino Ieri sera ancora grandi star sul tappeto rosso. Selena Gomez e Zoe Saldana per “Emilia Perez”, Cate Blanchett e Alicia Vikander per “Romours”. Mentre oggi sarà il turno di Demi Moore e Margaret Qualley per “The substance” e di Kevin Costner con “Horizon: an american saga”. L’Italia ha gli occhi puntati su martedì, quando in concorso ci saranno “Marcello mio”, dedicato a Mastroianni, regia di Christophe Honorè, con Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni, e soprattutto “Parthenope”, il ritorno di Paolo Sorrentino, con un cast che va da Gary Oldman a Stefania Sandrelli, da Luisa Ranieri a Silvio Orlando, da Isabella Ferrari a Celeste Dalla Porta.
 

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