La Nuova Sardegna

La mostra

Graziano Salerno, colori in versi “Senza poesia, in nessun caso”

di Alessandro Mele
Graziano Salerno, colori in versi “Senza poesia, in nessun caso”<br type="_moz" />

Fondazione di Sardegna: 200 opere dell’artista a Cagliari

3 MINUTI DI LETTURA





Potete vivere tre giorni senza pane,

ma senza poesia, in nessun caso.

La frase di Charles Baudelaire dalla quale trae spunto il titolo della mostra promossa dalla Fondazione di Sardegna dedicata all’artista di Nuoro Graziano Salerno, in un qualche modo accomuna il pittore al poeta maledetto per vita, opere e stile. Anche se di maledetto non c’è nulla nelle vicende avventurose di un uomo eclettico, oggi considerato una figura di spicco nel panorama artistico sardo. C’è molto di poetico, invece, nel valigione di esperienze accumulate da Graziano Salerno che nel pennello, così come nei versi in rima, ha scoperto la sua ragione di vita, specializzandosi nell’arte del saper incantare ovunque si trovi.

La mostra, che sarà inaugurata nella sede di Cagliari della Fondazione in via San Salvatore da Horta il 19 dicembre alle 19 e che si concluderà il prossimo 30 marzo, rende omaggio a un talento puro capace di intrecciare, con maestria, pittura, disegno e poesia in un linguaggio unico nel suo genere. È anche un saggio visivo sul suo universo creativo, in cui il sogno e la narrazione si intrecciano in un racconto surreale ma profondamente umano.

Sono circa 200 le opere prodotte nella seconda metà degli anni ’80 e raccolte nell’esposizione curata dalla direttrice della Fondazione “Querini Stampalia” di Venezia Cristiana Collu. Acquerelli, disegni e il libro Storia dal cortile infinito resi disponibili da Dante Crobu, collezionista privato che ha avuto il merito, insieme a un gruppo di altri estimatori di riconoscere il genio di Graziano Salerno e di mettere in salvo una delle sue produzioni più complete. «La mostra di Graziano Salerno è solo l’inizio di una ricerca su un vasto corpus di opere disseminate nelle case dei suoi numerosi estimatori, nelle raccolte dei collezionisti e in qualche museo – commenta Cristiana Collu –. La Fondazione di Sardegna per esempio ha acquistato tre opere importantissime che avevo esposto nel padiglione sassarese della Biennale di Venezia nel 2011. Credo però che molte delle sue opere siano ancora nelle sue valigie. La mostra non è una retrospettiva, ma una puntuale selezione di opere che a mio parere costituiscono una magnifica opportunità per conoscere almeno uno dei molteplici aspetti del suo lavoro, ma che in qualche misura li riassume tutti. Una sorta di catalogo (s)ragionato del suo incredibilmente immaginario. Mi piace molto l’idea che questa mostra sia solo l’inizio di un approfondimento sulla sua figura e sul suo lavoro e che dunque lasci molto spazio al futuro. Graziano Salerno ha avuto una grazia che ha disseminato. Il suo talento e la sua genialità sono state precoci e prolifiche, la sua vita intensa e le sue opere un grande regalo».

L’inaugurazione della mostra, alla presenza del presidente della Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu, sarà l’occasione per rendere omaggio all’opera di Salerno con un evento aperto al pubblico che vedrà anche la partecipazione degli storici dell’arte Saretto Cincinelli e Alessandro Del Puppo.

Il catalogo della mostra è edito da Treccani, con testi di Giacomo Spissu, Annarosa Buttarelli, Ilaria Bussoni, Saretto Cincinelli, Cristiana Collu, Alessandro Del Puppo, Antonello Tolve e Jonathan Watkins.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La tragedia

Sassari in lutto: una delle vittime del naufragio dell’Isola Rossa era il titolare del ristorante Osteria de’ Mercati

Le nostre iniziative