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L’omaggio a più voci per Giuni Russo, Irene Grandi canta “Alghero”

di Fabio Canessa
L’omaggio a più voci per Giuni Russo, Irene Grandi canta “Alghero”

Un album live prodotto con Maria Antonietta Sisini: tra le interpretazioni più emozionanti quella dei Tenores di Neoneli

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Lo scorso 14 settembre, per il ventennale della sua scomparsa, si è svolto a Roma un concerto per Giuni Russo. Protagonisti dell’esibizione evento importanti artisti del panorama musicale italiano che hanno prestato la loro voce a brani incisi dalla grande cantante siciliana nel corso della sua carriera.

Da quella emozionante iniziativa, con registrazione live, deriva l’album “Voci parallele”, che dopo la pubblicazione in cd è uscito nei giorni scorsi in vinile: un doppio disco prodotto da Imarts con Maria Antonietta Sisini, la musicista e produttrice di Sorso che per una vita è stata al fianco di Giuni Russo e dalla morte si impegna nel ricordo e nella valorizzazione del suo percorso artistico. L’album è formato da 23 tracce, racchiuse tra le versioni inedite di due meravigliosi duetti con Franco Battiato che in apertura e chiusura accompagnano l’ascoltatore: “Strade parallele (Aria siciliana)” cantata in siciliano e “La sua figura” ispirata a dei versi di San Giovanni della Croce ed emblema del cammino spirituale intrapreso dalla cantante. Un altro brano importante in tal senso è “La sposa”, nel quale si era avvalsa del coro delle carmelitane scalze di Milano, che in “Voci parallele” è ripresa a modo loro dai Tenores di Neoneli: l’omaggio più particolare tra quelli presenti nell’album. In cui non poteva mancare “Alghero”, hit del 1986 cantata per l’occasione da Irene Grandi, impegnata vocalmente pure con la stupenda “Mediterranea”.

Due brani anche per Arisa, il grande successo di “Un’estate al mare” e “Illusione”. Rita Pavone ha prestato la sua intensa voce per “Adrenalina” e “Con te”, Antonella Ruggiero, “Moro perché non moro” e “Para siempre”, Dulce Pontes, “O vos omnes” e “Nada te turbe”. E poi Amara che canta “Limonata cha cha” e insieme a Simone Cristicchi “Vieni”, Filippo Graziani con “Sere d’agosto”, Ron con “Le contrade di Madrid”, Laura Catrani con “Una sera molto strana”, Alice (che come l’artista siciliana è stata una delle muse di Franco Battiato) con “A cchiu’ bella”, una poesia di Totò cantata da Giuni Russo nel suo ultimo album “Napoli che canta” uscito poco prima della morte nel 2004.

E poi ancora Mario Incudine con la sua interpretazione di “Strade parallele (Aria siciliana)” e il pianista Roberto Cacciapaglia per una versione strumentale di “Morirò d’amore”, struggente brano che Giuni Russo, già malata, portò al festival di Sanremo del 2003, presente nell’album anche con la voce di Tiziano Ferro seppur non con registrazione live come negli altri casi perché il cantante non era presente al concerto e aveva partecipato con un contributo video. A completare la lista delle tracce “Malinconia” ma cantata dalla stessa Giuni Russo, che interpreta in modo originale un’aria di Vincenzo Bellini con la sua ineguagliabile voce. Un’eredità musicale straordinaria, giustamente celebrata dall’abbraccio collettivo degli artisti coinvolti in questo progetto.

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