La Nuova Sardegna

Il festival

Uno straordinario “angolo” di New York in mostra al Foro boario

di Caterina Cossu
Uno straordinario “angolo” di New York in mostra al Foro boario

All’interno di Dromos l’esposizione “Hope around” con quarantadue opere della collezione di Pietro Molinas Balata dedicata all’arte dei graffiti

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Oristano I locali del Foro boario in piazza Pintus si trasformano in uno spaccato della “Grande Mela” e ospitano un’esposizione mai realizzata prima in Italia. Dromos mette a segno un importante risultato e affianca alla musica di alto spessore proposte artistiche mai banali e preziose: sarà Oristano, infatti, a ospitare la mostra Hope around. New York Graffiti, offrendo una visione precisa, importante e unica di un periodo complesso ma di grande libertà ed espressività come fu la scena newyorkese dai primi anni Settanta in poi. L’inaugurazione è prevista per venerdì 18 luglio quando la mostra esporrà per la prima volta in assoluto la collezione personale di Pietro Molinas Balata, grande conoscitore di graffiti di scuola americana a partire dalle prime testimonianze pionieristiche. «C'è qualcosa in Hope around. New York Graffiti che riconosco come familiare – dichiara Salvatore Corona, direttore artistico del festival Dromos –. Quella forza diretta, nata per strada, capace di trasformare spazi marginali in luoghi di espressione libera e autentica. In fondo anche Dromos, che nel nome porta l’idea del percorso, nasce dalla stessa urgenza di ricerca e incontro tra culture».

Tributo a un linguaggio visivo che ha cambiato per sempre il paesaggio urbano delle nostre città, sono quarantadue le opere in mostra dedicate alla Old School di New York che propongono un viaggio visivo tra artisti attivi fin dalla seconda metà degli anni Settanta, oltre a tre scatti fotografici di Martha Cooper, Robert Herman e Sophie Bramly, rivolti rispettivamente a Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Dondi White. L’esposizione vuole essere tassello fondamentale nell’inquadramento storico artistico del movimento, in grado di testimoniare l’autenticità e di offrirsi come un’opportunità per riconsiderare e rivalutare la disciplina nel suo primo periodo eroico. Un solo altro esempio in Italia sul genere, quarant'anni fa, fu la mostra Arte di frontiera. New York Graffiti inaugurata nel 1984 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna su impulso di Francesca Alinovi, ricercatrice e storica dell'arte tra le prime a riconoscere il valore delle pratiche urbane provenienti dalla Grande Mela.

«Gli artisti in mostra hanno contribuito in modo significativo alla definizione del graffiti writing come fenomeno espressivo e di comunicazione visiva, influenzando generazioni di writer e appassionati in tutto il mondo e portando il grado stilistico dell’intera disciplina a una sofisticazione espressiva mai vista» afferma la curatrice della mostra Fabiola Naldi, docente e storica dell’arte. Tra gli autori presenti è importante sottolineare i nomi di Rammellzee, recentemente celebrato attraverso una mostra retrospettiva al Palais de Tokyo di Parigi, e l’artista Phase 2, figura di primo piano per la nascita e lo sviluppo dell’Aerosol Art, scomparso nel 2019; ancora, in mostra le opere di Futura 2000, che vanta collaborazioni con marchi commerciali mondiali; ancora, c’è Fab 5 Freddy, nome di primo piano dell’hip hop, presente con un’opera esposta alla storica mostra del 1979 alla Galleria Medusa di Roma; altri nomi sono quelli di Crash e Daze, legati alle prime mostre realizzate sul fenomeno e recentemente alla serie di Netflix The Get Down, Toxic e Kool Koor; ci sono ancora Blade e Lee, le cui lettere iconiche sono indissolubilmente legate alla diffusione del graffiti writing, fino alla Tats Cru e How & Nosm come testimonianza di continuità ed evoluzione degli stili.

Non c’è solo musica dunque nel cartellone della ventisettesima edizione di Dromos, che dal 18 luglio al 14 agosto si snoderà secondo la sua consueta formula itinerante tra Oristano, Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Masullas, Neoneli, Nureci, Tadasuni. Quest’anno il festival si riconosce sotto il titolo Hope, significando che la speranza è una scelta, un titolo che intreccia e connette il tema della speranza alle due precedenti edizioni all’insegna di Change (2023) e People (2024). La mostra Hope around. New York Graffiti sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro. Per informazioni, si può contattare la segreteria del festival Dromos al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all'indirizzo mail info@dromosfestival.it. Notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.

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