Jacopo Scassellati conquista il pubblico, in 27mila alla mostra "Il miele degli abissi"
Il pittore, scultore e ceramista sassarese: «Un riscontro straordinario, una conferma sul mio percorso artistico»
C’è un varco, tra le pietre antiche del Castello dei Doria, dove l’arte sembra parlare con la voce del mare. È lì che l’artista sassarese Jacopo Scassellati ha costruito il suo “Miele degli abissi”, un dialogo silenzioso tra luce e memoria che ha attirato oltre 27mila visitatori, trasformando Castelsardo in una meta di pellegrinaggio estetico e interiore. A fronte di questo successo, la mostra è stata prorogata fino al 15 luglio. Un’occasione in più per immergersi nel suo universo fatto di luce, silenzio e materia che parla.
Inaugurata il primo maggio e curata da Stefano Resmini, la mostra raccoglie sedici opere – tra sculture e pitture – che abitano le sale storiche come presenze evocative. Ogni lavoro si staglia nel vuoto come un frammento di paesaggio interiore, con toni che spaziano dal buio profondo all’oro liquido, evocando abissi marini, ma anche abissi dell’animo umano. Il titolo stesso, Il miele degli abissi, suggerisce un paradosso: la dolcezza nel profondo, la bellezza che nasce dall’oscurità.
«C'è stato un grandissimo riscontro da parte del pubblico – racconta l'artista – è una ulteriore conferma del percorso che sto facendo». Ma per Jacopo Scassellati il successo non è mai un punto d’arrivo. «La ricerca non finisce mai – spiega – non è un traguardo ma sempre un punto di partenza. Vai sempre ad approfondire, e cerchi di oltrepassare un confine che sposti ogni volta».
Scassellati non ama la frenesia del sistema dell’arte contemporanea. Ha ricevuto proposte e richieste, ma non ha fretta. «Amo molto la quotidianità del lavoro in studio, la calma del laboratorio – confida – quello che è esposto non rappresenta in toto la mia ricerca, ma solo una parte. Ho tante idee che tengo da parte per farle decantare e maturare».
Questa lentezza, che è insieme riflessione e rispetto per la materia, è forse uno degli elementi che rendono la sua arte così potente. Il gesto scultoreo e quello pittorico convivono, si intrecciano, e parlano un linguaggio fatto di stratificazioni, memorie, trasparenze. Scassellati porta avanti più percorsi artistici, non necessariamente destinati tutti all’esposizione. Alcuni, per sua stessa ammissione, «sono ancora da custodire».
Il Castello dei Doria, con i suoi scorci mozzafiato affacciati sul Golfo dell’Asinara e le sue sale che trasudano storia, si è rivelato il luogo perfetto per accogliere queste opere. La mostra è aperta tutti i giorni, dalle 9 alle 22, ed è diventata una tappa irrinunciabile per turisti, appassionati d’arte e cittadini provenienti da tutta la Sardegna. La proroga fino al 15 luglio rappresenta non solo un’opportunità in più per visitarla, ma anche un riconoscimento alla forza silenziosa dell’arte che sa emozionare, senza clamore.
Perché, come suggerisce il titolo, anche nell’abisso può esserci miele. E l’arte, quando nasce da una ricerca autentica, sa nutrire e far luce anche nei luoghi più profondi.