All’Agnata va in scena l’omaggio di Paola Turci e Paolo Fresu a Fabrizio De Andrè – VIDEO
La cantautrice romana ha anche intonato una emozionate versione di “Monti di mola” in gallurese
Si è rinnovata anche quest’anno la magia dell’Agnata. Da una parte, Paolo Fresu con la sua tromba conosciuta in tutto il mondo, dall’altra Paola Turci, ultima - non in ordine di importanza - di un lungo elenco di artisti, grazie al Time in jazz, arrivati a Tempio a rendere omaggio all’arte di Fabrizio De André. Un evento unico che negli anni ha visto sfilare sul prato verde della Agnata Ornella Vanoni, Morgan, Daniele Silvestri, Tosca, Gianmaria Testa, Teresa De Sio, Lella Costa, Malika Ayane, lo stesso figlio Cristiano, una serie di omaggi diversi l’uno dall’altro, ma tutti accomunati dall’ottima riuscita che ha entusiasmato il pubblico della storica tenuta gallurese di Faber.
E ora a questo lungo elenco si è aggiunta anche Paola Turci, anche lei artefice di un tributo a De André che rimarrà nella storia del Time in jazz. Ad accoglierla il solito numerosissimo pubblico che anche quest’anno ha rinunciato a una giornata di mare e ha preso la strada che porta verso il Limbara. Gente di tutte le età che ogni anno si dà appuntamento sotto il sole dell’Agnata. Tra loro anche Giorgio Gori e Cristina Parodi, aficionados della prima ora del concerto-evento del Time in jazz. Ovviamente c’è Dori Ghezzi, meravigliosa padrona di casa di un luogo in cui nessuno si sente ospite. Spetta a lei chiamare sul palco Paola Turci. «Una cantante che conosco da tanti anni, con cui ho fatto tour nel mondo, abbiamo convissuto storie bellissime e imprevedibili». La cantautrice romana abbraccia Dori. «Per me è la prima volta qui, meno male parto con due mie canzoni…».
E via al concerto. Prima “Volo così” e “Bambini”, poi il primo tributo a De André con “Preghiera a gennaio” con l’accompagnamento di Fresu. «Con Paolo ci siamo conosciuti proprio grazie a questa canzone, è incredibile essere di nuovo qui insieme a fare questo brano». La scaletta - un po’ ardita, l’ha definita Turci - prosegue con “Disamistade”, “Inverno”, e poi “Andrea”, “La domenica delle salme”, “Malato di cuore”. Omaggi a Caetano Veloso e Mimmo Modugno, e ancora De André: “Send creek”, “Monti di mola”, per poi chiudere tutti insieme - Turci, Fresu, Dori, il pubblico dell’Agnata che si conferma il più deandreiano d’Italia - sulle note del Pescatore.
Domani 10 agosto la terza giornata del festival si aprirà alle 11 a Viddalba, intorno alla chiesetta campestre di San Leonardo, con Madera Balza, il duo formato da Monica Demuru e Natalio Mangalavite, che ritorna con nuovi brani e suggestioni a giocare con una forma canzone fortemente narrativa e aperta all'improvvisazione. Nel tardo pomeriggio, alle 18, il Time in Jazz si sposta sulla costa orientale, alla Torre di San Giovanni in territorio di Posada, per il concerto del quartetto Opus Magnum, guidato dal batterista Ettore Fioravanti insieme a Marco Colonna (clarinetti), Andrea Biondi (vibrafono) e Igor Legari (contrabbasso). A Berchidda, alle 19.30, la festosa parata dei Mefisto Brass aprirà la strada al set di Sista Namely – cantautrice sarda attiva nella crew Islasound - che si esibirà alle 20 al Muretto Cafè, per un nuovo appuntamento del Festivalbar, la rassegna ospitata ogni sera da un diverso bar del paese.
Time in Jazz chiuderà la sua terza giornata ad Arzachena, dove lo scenario granitico di Li Conchi farà da cornice, a partire dalle 21.30, al live di DayKoda, il progetto del musicista e produttore milanese Andrea Gamba (testiere, elettronica e chitarra) affiancato da Riccardo Sala (sax e synth), Andrea Dominoni (basso) e Matteo D'Ignazi (batteria).